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POLIURIA

di Amilcare BERTOLINI - Enciclopedia Italiana (1935)
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POLIURIA (dal gr. πολύς "molto" e οὖρον "urina")

Amilcare BERTOLINI

È l'aumento della quantità d'urina escreta. In condizioni normali vengono eliminati circa 1200-1500 cmc. nelle 24 ore e in quantità volta a volta pressocché uguali; ma in condizioni fisiologiche speciali o patologiche la quantità può crescere fino a 4-10-30 litri nelle 24 ore e l'aumento può esser ripartito in quantità quasi eguali nelle singole ore ovvero soltanto in determinati momenti. L'urina poliurica è generalmente pallida, scolorita, acquosa; la densità è sempre diminuita, talvolta fino a valori infimi (1000,5), tranne che nella poliuria del diabete zucćherino, in cui l'urina ha densità notevolmente elevata (1030-1050).

In certi casi la poliuria, stabilmente insediatasi, è uno dei segni della malattia causale (diabete glicosurico, diabete insipido, nefropatie); in altri essa è transitoria e connessa alle più varie cause. Più esatta è forse la distinzione delle varie forme di poliuria in:1. poliuria delle nefropatie, nelle quali essa dipende non dall'ipertensione arteriosa né da una polidipsia primitiva né tanto meno dall'ipertrofia del cuore e neppure da un'ipersensibilità dei vasi sanguigni renali, ma, come oggi si ammette, essa assume il significato di poliuria compensatrice dell'insufficienza renale in quanto il rene insufficiente, leso nella sua capacità di eliminare in forma concentrata le sostanze disciolte, ricorre al compenso della poliuria per eliminare, anche con scarsa concentrazione, una quantità sufficiente di tali sostanze che, se ritenute nell'organismo, porterebbero a risultati incompatibili con la vita; 2. poliurie extrarenali (o prevalentemente extrarenali, poiché, allo stato attuale delle nostre cognizioni, non si può escludere nei singoli casi un'azione secretrice diretta o indiretta sulle cellule dei reni); qui vanno annoverate: a) le poliurie da diuretici: l'acqua; le stesse sostanze fisiologicamente disciolte nel sangue, come l'urea, il cloruro sodico, il glucosio, purché con introduzione esogena o con iperproduzione endogena si metta il rene in condizione di doverne eliminare quantità tali, da superare la sua capacità di eliminarle in forma concentrata, sì che esso ricorre al soccorso della poliuria, che in tal caso diviene anche qui compensatrice (fra queste poliurie va quindi, in certo senso, annoverata anche la poliuria del diabete glicosurico); i derivati della xantina (caffeina, teocina, eufillina, ecc.); i mercuriali (calomelano, novasurol, ecc.); la digitale, ecc.; b) da riassorbimento dell'acqua depositata nei tessuti o cavità del corpo (riassorbimento degli edemi, nella crisi di malattie infettive, ecc.); c) da influenze nervose nelle più varie malattie del sistema nervoso centrale, che colpiscano direttamente o indirettamente il cervello medio, dove paiono esser localizzati i centri del ricambio in genere e della secrezione urinaria in specie (qui va annoverato anche il diabete insipido, di eziologia ancor discussa, ma che sembra svilupparsi nelle lesioni dell'ipofisi, ma in quelle soltanto che interessino il cervello medio), e nelle cosiddette poliurie riflesse con punto di partenza psicogeno (emotive, in nevropatici, isterici, ecc.) o dai più varî territorî del corpo (nelle pieliti, nel cateterismo ureterale, nelle nevralgie, ecc.); d) da cause ormoniche (nel morbo di Flaíani, con l'uso di estratti tiroidei; il diabete insipido venne finora connesso ad alterazioni ipofisarie con susseguenti alterazioni ormonico-secretive, mentre più di recente, come si disse, esso vien riferito a compartecipazione del cervello medio, sul quale agirebbero per contiguità le lesioni dell'ipofisi).

Vedi anche
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Vocabolario
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