POLIZELLO
Abitato indigeno della Sicilia centrale costituitosi già dal periodo protostorico, sistemato su una collina con pareti quasi a picco su ogni lato. Domina una zona di basse colline, molto fertili, che si stendono sul lato settentrionale dell'affluente del Platani chiamato Salito. Nel circuito delle pareti rocciose, sedi delle necropoli a camerette, esiste una sola possibilità di accesso alla piattaforma sul lato meridionale, accanto alle sorgenti. Il tratto dell'opera di difesa è ben riconoscibile soltanto nella zona che protegge l'accesso della via sulla piattaforma. Come altrove nei centri dell'interno della Sicilia, la fortificazione è ad aggere. Sulla piattaforma si trova l'abitato, leggermente inclinato a meridione.
I primi segni di vita si identificano con la ceramica locale dipinta in rosso, del cosiddetto tipo di S. Angelo Muxaro (v. Sicilia). Accanto a questo tipo si trova anche l'altro, con decorazioni ad incisione, caratteristico di tutta l'area ad occidente del Salso (l'antico Himera inferiore). Tipicamente locale è il gruppo di oinochòai sulla cui superficie sono rappresentate figure umane e di animali imitazione della ceramica corinzia ed attica a figure nere e rosse. Le scene sono ben delimitate plasticamente da un riquadro. Schematicamente in nero, sono rappresentati cavalieri, figure di bovini, polipi ecc. È la ceramica caratteristica di Polizello. La datazione di questa produzione, per quanto possibile fissarla, oscilla tra il VII e VI sec. a. C. ed è tipica delle oinochòai.
Il centro P. ha rivelato anche una grande quantità di pani di bronzo, asce ed altri strumenti e piccoli bronzi raffiguranti bovini, databili tra l'VIII e VI sec. a. C. Assieme al centro di S. Angelo Muxaro, questo di P. rappresenta un caposaldo della facies culturale occidentale della Sicilia protostorica ed arcaica.
Bibl.: E. Gabrici, Politello, abitato preistorico presso Mussomeli, in Atti Accad. Palermo, XIV, 1925,pp. 1-9 (all'estratto); D. Adamesteanu, Monte Saraceno ed il problema della penetrazione rodio-cretese nella Sicilia meridionale, in Arch. Class., VIII, 1957, pp. 144-147; id., Butera, in Mon. Ant. Lincei, XLIV, 1958, coll. 582-583; L. Bernabò-Brea, La Sicilia prima dei Greci, 2a ed., Milano 1960, pp. 179-180; 191.