POLLICE (lat. scient. pollex; fr. pouce; sp. pulgár, dedo gordo; ted. Daumen; ingl. thumb)
È il primo e il più grosso dito della mano e risulta di due sole falangi, seppure il suo metacarpale in realtà non è una falange. Questo dito, per le sue dimensioni, per l'ampiezza dell'articolarità che il suo matacarpale nonché il trapezio gli conferiscono, ma specialmente per il grande numero dei suoi attivatori (antibrachiali e tenarici) che gli permettono di opporsi alle altre dita (ἀντίχειρ dei Greci) e finalmente per la notevole energia cinetica di cui i suoi muscoli sono capaci, rappresenta nella mano l'elemento indispensabile per la presa a tenaglia, mentre è coefficiente necessario degli altri tipi di presa; talché funzionalmente risulta il più importante fra tutte le dita e il suo valore può essere ragguagliato al 75% di quello delle altre 4 dita considerate insieme: nella sua perdita totale (a destra) la legislazione italiana assicurativa riconosce all'infortunato il diritto a un indennizzo pari al 30% della sua capacità produttiva globale.
Il pollice è percorso dalla guaina tendinea del flessore lungo, che - attraverso l'anello del carpo - si estende nel lato radiale della faccia anteriore dell'antibraccio, venendo a contatto con quella dei flessori del mignolo (con la quale spesso comunica): quindi la particolare gravità del suo patereccio tendineo.
Fra le lesioni violente del pollice vanno ricordate la sua lussazione (dorsale), per la difficoltà che offre alla riduzione, in conseguenza dell'interporsi dei sesamoidi (del corto flessore) fra la testa metacarpale e il margine dell'asola capsulare, attraverso la quale la testa ha abbandonato la base della falange, nonché le varie fratture della falangina e della falangetta.