POLO (Πῶλος, Polus)
Retore e sofista greco, vissuto fra il sec. V e il IV a. C. Scolaro di Gorgia, è uno dei rappresentanti più caratteristici di quella che può dirsi la seconda generazione della sofistica antica, sempre più incline a dedurre dal generale soggettivismo e pragmatismo dei maestri le estreme conclusioni negative nei riguardi di ogni oggettività etico-giuridica. A noi P. è noto solo attraverso l'ipotiposi che ne dà Platone nel Gorgia, dove (al pari degli altri rappresentanti della stessa corrente ideale, Callicle che pure compare nel Gorgia e Trasimaco, protagonista del primo libro della Repubblica) egli sostiene, contro l'identificazione socratica di giustizia e eudemonia, che obbedisce alle leggi solo chi non ha la forza di soverchiarle e di conformarle a proprio piacimento, e che sommamente beato è chi, padrone del potere, può impunemente compiere le più grandi ingiustizie.
Bibl.: L. Spengel, De P. rhetore, nella sua Συναγωγὴ τεχνῶν, Stoccarda 1828, pp. 84-88.