POLVERIERA
. Nome generico attribuito a locali dove sono immagazzinate polveri da sparo (da cui il loro nome), detonanti, proiettili d'arma da fuoco, cariche di lancio ed esplosivi d'ogni specie. In tempo di pace si usano quasi sempre polveriere costruite appositamente, con norme generali di lontananza dagli abitati e dalle principali linee di comunicazione stradali e ferroviarie e con caratteristiche edilizie in relazione col tipo di materiale che vi deve essere conservato. Così per la polvere nera occorrono locali che assicurino la massima aerazione ed evitino in modo assoluto l'umidità; per le dinamiti, le gelatine esplosive e il fulmicotone occorrono aperture numerose e ampie e ogni altra provvidenza che permetta la libera uscita dei gas che si vanno formando continuamente per decomposizione della sostanza esplosiva e che sarebbe pericoloso lasciar accumulare nell'interno dei locali. Le polveriere sono spesso isolate dall'ambiente esterno mediante un muro di cinta che lascia un'intercapedine tutto intorno al muro esterno del corpo di fabbrica. In luogo del muro di cinta, e talvolta in aggiunta a esso, si può costruire un terrapieno alto quanto il tetto dell'edificio e sempre separato da questo mediante un largo corridoio periferico. Vi sono depositi di esplosivi costituiti da un complesso di piccole costruzioni, isolate le une dalle altre da rilievi in terra e muratura (traversoni) in modo da evitare che gli effetti di un eventuale scoppio in uno dei localetti si comunichi ai localetti limitrofi.
Per la loro costruzione si usa, in genere, materiale leggiero, evitando le murature in blocchi di pietra; i quali, in caso di scoppio, potrebbero essere proiettati a distanza.
Le polveriere sono vigilate da personale di custodia e cani da guardia e le più importanti hanno corpi di guardia con sentinella armata permanente. Tutte poi hanno in dotazione mezzi per estinzione d'incendî (pompe per getti d'acqua, sacchi di sabbia, estintori), e sono difese con parafulmini dalle scariche elettriche atmosferiche. Tutt'intorno alle polveriere viene formata una zona di sicurezza radendo l'erba e tagliando gli alberi per uno spazio di un centinaio di metri. Appositi cartelli indicano al pubblico il divieto di accesso nella zona di sicurezza. Durante la guerra si ricorre più frequentemente, nella zona delle operazioni, a polveriere occasionali, usufruendo di costruzioni facilmente adattabili in località alquanto distanti dagli abitati, prossime a corsi d'acqua, accessibili al carreggio, ecc. Deve essere oggetto di cura particolare il loro mascheramento dall'osservazione aerea. Molto convenienti, quando è possibile, sono le polveriere in caverna, le quali sono di per sé stesse protette dalle offese aeree e, per la loro temperatura costante, garantiscono la migliore conservazione dei materiali depositati.