POLYCHARMOS (Πολύχαρμος)
Scultore greco, fece, secondo Plinio (Nat. hist., xxxvi, 35), una Afrodite stante che era nel tempio di Giove di Metello, nel Portico di Ottavia a Roma. Da un'iscrizione di Thasos (Jahrbuch, xxvii, 1912, p. 9) è noto un P. padre di un Philiskos, da Rodi, da riportare attorno all'80 a. C., e si è proposta l'identificazione con questo scultore.
Bibl.: H. Brunn, gesch. der griech. Künstler, Stoccarda 1889, I, 528; J. Overbeck, schriftquellen, n. 2099; W. Klein, in Österr. Jahreshefte, XVI, 1913, p. 190; S. Reinach, in Mon. Piot, XXVII, 1924, p. 127; v. Lorentz, in Thieme-Bcker, XXVII, 1933, p. 223; S. Ferri, Plinio il Vecchio. Storia delle Arti antiche, Roma 1946, p. 241; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XXI, 1952, c. 1597, s. v., n. 7.