pomo (pome)
Ricorre con discreta frequenza. La forma ‛ pome ', metaplasmo di declinazione, che si registra, in rima, in Pg XXVII 45 e Pd XVI 102, e, fuori di rima, in Rime CIV 94, Pg XXVII 115 e XXXII 74, era di uso comune nel volgare antico, " quasi la sola... adoperata ", secondo il Parodi (Lingua 245); in Fiore LIV 11 il plurale pome, in rima.
Nel senso di " frutto " in generale: Cv IV XII 16 vedemo li parvuli desiderare massimamente un pomo; XXVIII 4 uno pomo maturo leggiermente e sanza violenza si dispicca dal suo ramo; If XIII 6 non pomi v'eran, ma stecchi con tòsco; Pg XXII 132 un alber... / con pomi a odorar soavi e buoni; XXIII 34 e 68, XXVII 45, Cv II III 13. Per estensione vale " albero da frutto ", in Pg XXIV 104 parvermi i rami gravidi e vivaci / d'un altro pomo.
Figurato: Rime CIV 94 lo dolce pome a tutta gente niega, cioè la parte che il tacere è bello del v. 28, " il recondito contenuto allegorico " (Contini) della canzone; If XVI 61 Lascio lo fele e vo per dolci pomi / promessi a me per lo verace duca, cioè " le virtù teologiche e morali e finalmente... la beatitudine... promessa per lo veritiero Virgilio " (Ottimo), " i dolci frutti... della virtù " (Chimenz); Pg XXVII 115 Quel dolce pome che per tanti rami / cercando va la cura de' mortali, / oggi porrà in pace le tue fami, " la felicità vera terrena raffigurata dall'ormai vicino Paradiso terrestre " (Scartazzini - Vandelli); Pd XXVI 91 O pomo che maturo / solo prodotto fosti, cioè Adamo, " il solo uomo che sia stato prodotto subito ‛ in età e statura perfetta ' (Buti); frutto pervenuto d'un tratto e senza passare per un lento processo alla sua maturità ", come chiosa il Sapegno (cfr. Pd VII 26 quell'uom che non nacque; VE I VI 1 vir sine matre, vir sine lacte, qui nec pupillarem aetatem nec vidit adultam).
In Pg XXXII 74 Quali a veder de' fioretti del melo / che del suo pome li angeli fa ghiotti, indica " la pienezza della divina gloria nell'Empireo " (Grabher), di cui gli apostoli Pietro, Giovanni e Iacopo (v. 76) ebbero un saggio (fioretti) quando assistettero alla trasfigurazione di Cristo (il melo, per reminiscenza del Cantico dei Cantici 2, 3) sul monte Tabor. Cfr. anche, con diverso traslato, la locuzione di Fiore LIV 11 così convien cambiar le pere a pome, " cambiare i termini ", " alterare la verità ".
Nel senso di p. della spada, cioè la " parte rigonfia " dell'impugnatura: Pd XVI 102 avea Galigaio / dorata in casa sua già l'elsa e 'l pome, cioè la famiglia dei Galigai era già insignita della dignità del cavalierato, di cui era, appunto, simbolo la doratura dell'elsa e del p. della spada.