CACCINI, Pompeo
Probabilmente figlio di Giulio, dato che in una nota del maestro di casa del granduca (Arch. di Stato di Firenze, Carte Strozziane, s. I, filza XXX, c. 6) viene registrata la partenza per Parigi di Giulio con "un suo figliolo pittore" e che, nella storiografia musicale, insieme con Giulio, compare un Pompeo (G. Lozzi, La musica … alla corte medicea, in Riv. musicale ital., IX [1902], p. 314). Inoltre, l'unica opera superstite riferita al C. si trova nella cappella Strozzi in S. Trinita a Firenze (cappella iniziata nel 1603), dove anche Giovan Battista Caccini, che era fratello di Giulio è presente con due statue. Si tratta di una tela laterale, il Martirio di s. Lucia, opera di media qualità nell'ambito della cultura controriformistica fiorentina di primo Seicento dove, all'insistito accento devozionale, si affliancano notazioni naturalistiche (ritratti) e un sovrabbondante gusto decorativo nelle vesti, sulla scia della pittura di Alessandro Allori.
Un'altra opera, perduta, è citata nella Guida di Pistoia di F. Tolomei (Pistoia 1821, p. 117): è una Presentazione al Tempio con relativi laterali per la cappella Fioravanti (1615) nella chiesa di S. Maria della Neve o delle Vergini, chiesa sconsacrata verso il 1880, quando il convento venne adibito a caserma, e successivamente distrutta da eventi bellici. Due documenti di pagamento (del 3 e del 17 luglio 1601) per un quadro nella chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini a Napoli (distrutta) starebbero a testimoniare un soggiorno del C. in quella città (G. D'Addosio, Documenti…, in Archivio storico per le province napoletane XXXVIII [1913], p. 579). Un'attività scultorea del C., peraltro ignota, potrebbe essere avvalorata da un ritratto in scultura del poeta Gabriello Chiabrera, firmato Pompeo Caccini e datato 1624, che si trovava alla fine del secolo scorso a Genova, di proprietà di un membro della famiglia Doria (Varni). Questo sarebbe un altro elemento per avvalorare anche la tesi della parentela tra Pompeo e Giulio: il poeta ligure infatti scrisse il libretto per il Rapimento di Cefalo, musicato da Giulio Caccini nel 1600, per una delle feste granducali alla corte toscana.
Bibl.: G. Richa, Notizie istor. delle chiese fiorentine, Firenze 1755, III, p. 161; S. Varni, Ricordi di alcuni fonditori in bronzo, Genova 1879, p. 48; C. Carocci, La chiesa di S. Trinita e del suo restauro, in Arte e storia, IX(1890), p. 205; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p.338 (due voci distinte: Caccini, Pompeo, pittore fiorentino, e Caccini, Pompeo, scultore a Genova).