Uomo politico (Spoleto 1803 - ivi 1884); poeta e tragediografo in gioventù; presidente del governo provvisorio di Spoleto nel 1831. Fallito il moto, C. non tornò alla politica che con l'avvento di Pio IX. Nel 1848 intendente generale dell'esercito pontificio, poi ministro delle Armi, dovette dimettersi a cagione di un proclama contro gli Austriaci, ma il 16 nov. tornò al ministero per qualche mese. Esule nel 1849, ritornò a Spoleto nel 1860 quale commissario del governo italiano. Nominato senatore nel gennaio 1861, fu ministro degli Esteri nel gabinetto Rattazzi (aprile-ottobre 1867).