Campello, Pompeo conte di
Uomo politico (Spoleto 1803 - ivi 1884). Partecipò ai moti del 1831 e presiedette il governo provvisorio di Spoleto. Fallita l’insurrezione, si ritirò dalla vita pubblica alla quale tornò solo dopo l’elezione di Pio IX. Membro, nel 1847, della Consulta di Stato, nel 1848 fu nominato intendente generale dell’esercito pontificio, poi ministro delle Armi. Benché moderato e vicino ai neoguelfi, aderì alla Repubblica romana mantenendo la carica al ministero delle Armi. Quando, però, il governo provvisorio gli chiese di recarsi a Bologna per assumere il comando delle truppe contro gli austriaci si dimise e si ritirò a Spoleto, non partecipando neppure ai lavori della Costituente. Caduta la Repubblica, fu costretto all’esilio e si stabilì a Torino. Rientrò a Spoleto nel settembre 1860 quale commissario del governo italiano. Nominato senatore nel 1861, fu ministro degli Esteri nel gabinetto Rattazzi (1867). Coltivò interessi letterari e scrisse poesie e tragedie.