CASTIGLIONI, Pompeo
Di nobile famiglia milanese, nacque da Giannantonio e da Elisabetta Arconati nella seconda metà del sec. XV.
Sposò Susanna Carcano ed ebbe quattro figli, Gian Francesco, Alessandro, Angela e Isabella. Esercitò per tutta la vita il mestiere delle armi. Nel 1499, quando l'esercito di Luigi XII, guidato da Gian Giacomo Trivulzio, conquistava il Milanese, il C. passò al servizio dei Francesi. Consolidatasi, dopo la breve restaurazione sforzesca del febbraio-marzo 1500, la dominazione francese sul ducato, nel 1506 si verificarono a Genova disordini diretti contro i Transalpini. Il C. partecipò all'assedio che l'esercito di Luigi XII pose alla città, assedio che terminò con la piena vittoria degli assedianti e con l'ingresso trionfale del re a Genova prima e a Milano poi. Costituitasi la lega santa dopo la riconciliazione del papa con Venezia (14 febbr. 1510), scese in Italia a sostenere gli alleati un esercito di truppe svizzere, alla cui guida era il card. M. Schiner: il C. partecipò agli scontri che seguirono fra i Francesi e gli Svizzeri, che combatterono per breve tempo abbandonando l'impresa dopo aver ricevuto una somma di denaro. In questa occasione fu ferito.
Mentre il ducato di Milano passava nel 1512 da Luigi XII a Massimiliano Sforza e ritornava, nel 1515, in possesso di Francesco I, il C. rimase al servizio dei Francesi. Nel 1515, morto Bartolomeo d'Alviano, Teodoro Trivulzio fu nominato capitano generale dei Veneziani. Il C., che era ai suoi servizi, lo seguì e fu nominato comandante della cavalleria veneziana. Il 20 nov. 1521 l'esercito della lega, che, dopo l'accordo di Leone X con Carlo d'Asburgo, intendeva porre di nuovo uno Sforza al governo di Milano, entrò in città avendo ragione dei Francesi, i quali invano tentarono di opporsi alla restaurazione. Questa si compì nell'aprile dell'anno successivo con l'ingresso di Francesco II Sforza in Milano e il C., che era al servizio del Lautrec, fu fatto prigionero. Riottenne la libertà per interessamento di Baldassarre Castiglione, ma dovette comunque subire la confisca dei beni. Morì nel 1527 o nel 1528.
Fonti e Bibl.: G. A. Prato, Storia di Milano, a cura di C. Cantù, in Arch. stor. ital., III (1842), p. 286; C. Argegni, Condottieri, capitani, tribuni, I, Milano 1936, p. 159; P. Litta, Le famiglie celebri ital., sub voce Castiglioni di Milano, tav. II.