DEDI, Pompeo
Figlio di Michelangelo, nacque intorno all'anno 1585 a Mombaroccio (Pesaro). Almeno dal 1609 egli risiedette a Roma, dove svolse la sua attività di organaro nella parrocchia di S. Lorenzo in Lucina, dapprima in piazza Borghese e a partire dal 1619 presso il cosiddetto "arco di Portogallo" in una strada, più o meno corrispondente all'attuale via in Lucina, che dal Corso correva dietro la chiesa di S. Lorenzo.
Fu un collaboratore o un allievo del più noto organaro Armodio Maccioni, dato che in vece di quest'ultimo riscosse alcune spettanze per la manutenzione dell'organo di S. Agostino nel 1612 e di S. Rocco nel, 1617. Dal 1618 assunse però per proprio conto la manutenzione dell'organo di S. Maria della Consolazione e, dall'anno seguente, di quello della cappella Borghese in S. Maria Maggiore. Il 12 marzo 1620 stipulò un contratto per la costruzione di un organo di "sette piedi con cinque registri" in S. Bartolomeo al l'Isola. Dopo il 1624 succedette a Giovanni Guglielmi come organaro della chiesa di S. Apollinare (Collegio Germanico-Ungarico). L'11 genn. 1627, mediante atto notarile, il D. si impegnò a realizzare, per la somma di trecento scudi, un organo per la chiesa della SS. Trinità dei pellegrini e dei convqlescenti; a tenore dell'atto l'organo sarebbe stato "di sette piedi all'unisono et ... choristo all'usanza di Roma, con mostra di stagno et la prima del principale in mostra nel castello di mezzo dove siano in tutto sette canne, et nell'altri doi castelli de' lati ... nove canne per ciascheduno, et il resto delle canne tutto di piombo"; lo strumento avrebbe avuto i registri di "Principale, Ottava, Flauto in ottava, Flauto in duodecima, Quinta decima, Decima nona, Vigesima seconda, Vigesima sesta", un bancone "di noce a tiro", "pedali", "tastatura di busso ... di tasti in numero quarantotto computatici li spezzati" (cfr. Morelli, 1984). Di rilievo è quest'ultimo particolare relativo all'estensione della tastiera composta probabilmente dagli usuali 45 tasti (Do1 - Do5 prima ottava "corta") più tre tasti "spezzati" per potervi eseguire alcune note enarmoniche.
L'organo venne collocato su di un coretto in pietra, che era stato realizzato dallo scalpellino Giovanni Alessandrini, nella parete a sinistra della chiesa vicino all'ingresso ("a latere sinistro post ingressum seu propius ab ipso ingresso"), mentre il prospetto ligneo, nella classica foggia a tre fornici, venne intagliato da Giovan Battista Della Neve. L'organo del D. sopravvisse fino alla metà dell'Ottocento quando venne soppiantato da un nuovo strumento costruito tra il 1844 e il 1848 da Filippo e Girolamo Priori.
Il D. tenne anche la manutenzione del suo organo della SS. Trinità dei pellegrini fino alla morte che lo colse sul finire di maggio 1633, "di anni quarantotto in circa", nella sua casa "dietro l'arco di Portogallo"; il 25 di quello stesso mese fu sepolto in S. Lorenzo in Lucina.
Un documento, di recente reso noto dal Burke, lascerebbe supporre una possibilità di parentela tra il D. e l'organaro Giovanni Guglielmi: il 27 maggio 1633, due giorni dopo la sepoltura del D., il capitolo di S. Maria Maggiore assumeva come nuovo organaro della basilica Nicolò Borbone, "essendo morto l'antico niaestro Giovanni [Guglielmi] e suo nipote"; tale coincidenza di date permetterebbe di identificare nel D. il defunto "nipote" del Guglielmi.
Dei figli del D., all'epoca della sua mone troppo giovani per proseguirne l'attività, si ha notizia del solo Giuseppe, che nell'ottobre 1627 "entrò per cantore" al seminario romano, "hebbe luogo di chierico dal card. Boncompagno [alli 26 di giugno 1628], studiò sei anni e mezzo. Poi si fece religioso di S. Clemente, cioè frate di S. Ambrosio ad Nemus, qual religione essendo stata estinta nell'anno 1643 si dice che detto religioso passasse alla religione de' frati zoccolanti in S. Isidoro, altri hanno detto che morisse giovane nella religione di S. Clemente". Nulla finora si è potuto provare intorno alla possibile parentela intercorrente tra il D. e un certo Alessandro Dedi "organista romano", nato intorno al 1601, e residente negli anni 1630-1639 nella parrocchia di S. Nicola in Arcione.
Bibl.: A. Bertolotti, Artisti urbinati in Roma sino ai primi del sec. XVII, in Il Raffaello, XIII (1881), p. 56; R. Casimiri, "Disciplina musicae" e maestri di cappella dopo il concilio di Trento nei maggiori istituti eccles. di Roma. Seminario Romano - Collegio Germanico - Collegio Inglese (sec. XVI-XVII), in Note d'arch. per la storia music., XV (1938) p. 151; P. Kast, Biographische Notizen zu römischen Musikern des 17. Jahrhunderts, in Analecta musicologica, I (1963), p. 44; Th. D. Culley, Jesuits and music. A study of the musicians connected with the German College in Rome during the 17th century and the influence of their activities in Northern Europe, Roma-St. Louis 1970, p. 252; J. Lionnet, Un organo nuovo per la cappella Borghese in S. Maria Maggiore (Roma, aprile-ottobre 1633), in L'Organo, XIX (1981), p. 105; A. Morelli, L'organaro P. D. e l'organo della SS. Trinità dei pellegrini..., in Amici dell'organo di Roma, s. 2, III (1984), pp. 63-68; J. Burke, Musicians of S. Maria Maggiore Rome, 1600-1700 - A social and economic study, Venezia 1984, p. 101; A. Morelli, Organi e organari in S. Agostino a Roma, in Amici dell'organo di Roma, s. 2, IV (1985), p. 81; J. Lionnet, La musique à S. Maria della Consolazione de Rome au 17ème siècle, in Note d'arch. per la storia musicale, n. s., IV (1986), in corso di stampa..