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MELA, Pomponio

di Alessandro Ronconi - Enciclopedia Italiana (1934)
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MELA, Pomponio (Pomponius Mela)

Alessandro Ronconi

Nacque a Tingentera presso Calpe, nella Spagna Betica (De chor., II, 90) e appartiene a quella corrente di Spagnoli, come Seneca, Quintiliano, ecc., che affluisce a Roma nell'età imperiale. L'opera sua, De chorographia, in tre libri, è la più antica geografia a noi giunta in latino, redatta probabilmente (se la vittoria di Britannia, accennata in III, 49, è quella riportata da Claudio) tra la fine del 43 e i primi del 44 d. C.

In quest'opera M., dopo una hreve introduzione di carattere generale, descrive, movendo dallo stretto di Gibilterra, le regioni dell'Africa e dell'Asia che guardano il Mediterraneo (I), quindi l'Europa, tornando, da ovest a est, al punto di partenza: seguono alcuni paragrafi sulle isole del Mediterraneo (II). Infine M. segue le regioni sull'Oceano dallo Stretto di Gibilterra al Baltico, e dal Caspio torna di nuovo, per il sud, a Gibilterra (III). La geografia cosmografica e generale, che nei Greci ha tanta importanza, e dai Romani è di regola trascurata, è da M. almeno accennata (1, 4) sia pure sulla falsariga di fonti greche. L'influsso di queste, poi, diretto o no, è ovunque palese: dagli Ionici, da Erodoto, da Ipparco, da Eratostene, da Strabone, M. deriva notizie che in molti casi erano già superate al suo tempo. Non si può cercare qui originalità: per i Romani la geografia è subordinata a scopi esterni. M. mira a comporre opera d'eloquenza, deplorando anzi che l'argomento poco vi si presti (1,1): così mentre tratta rapidamente dell'Italia, perché troppo nota (2, 57) si compiace di miti strani e di descrizioni meravigliose o fantastiche che si riferiscono a regioni remote o male esplorate. Per quanto riguarda il problema delle fonti dirette di M., questi, secondo il Müllenhoff, avrebbe in massima parte elaborato un'opera geografica di Cornelio Nepote; un'altra fonte sarebbe, per l'Europa orientale, un corografo di età compresa tra la fine del IV e i primi del II sec. a. C. che a sua volta deriverebbe da Erodoto e Damaste. Secondo altri anche Cornelio sarebbe una fonte indiretta. La questione s'intreccia qui con quella delle fonti di Plinio il Vecchio che nel libro 3° ha molti punti di contatto con M. e rivela una fonte comune, non sembrando probabile che Plinio abbia utilizzato Mela (Münzer). Il Detlefsen fa derivare la descrizione dell'Africa in M. e in Plinio, da un periplo del Mediterraneo di Varrone, per le coste settentrionali, da Cornelio e da altri per il resto (v. però A. Klotz, Quaestiones plinianae geographicae, Berlino 1906, pp. 69 seg. e pp. 2 12-217, che considera Varrone come fonte solo indiretta).

Ediz.: di C. Frick, Lipsia 1880; traduz. e commento di H. Philipp, Lipsia 1918 (Voigtländers, Quellenbücher, 11 e 31).

Bibl.: M. Schanz, Geschichte der röm. Litteratur, 3ª ed., II, ii, Monaco 1913, pp. 346-49; A. Klotz, op. cit., pp. 48-88; F. Gisinger, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., suppl. IV, coll. 672-675. - Per la cronologia: C. Frick, in Berlin. Philol. Wochenschr., XXVIII (X), 1908, coll. 1496-97; G. Wissowa, in Hermes, 1916, p. 89 segg. - Per le fonti: K. Müllenhoff, Deutsche Altertumskunde, Berlino 1892, III, p. 63; IV, p. 39; E. Schweder, Die Koncordanz der Chorographien des Mela und Plinius, Kiel 1879; D. Detlefsen, Die Geographie Afrikas bei Plinius und ihre Quellen, in Quellen und Forsch. zur alten Gesch. und Geogr., XIV, Berlino 1908; A. Klotz, op. cit., pp. 69 segg. e 212-217; id., in Berl. Philol. Wochenschr., XXVIII (1908), p. 1059 segg.

Vedi anche
Betica (lat. Baetica) Antica provincia romana della Spagna meridionale (circa l’odierna Andalusia), formata da Augusto: dal fiume Betide (Guadalquivir) fu detta Hispania ulterior Baetica e poi (Hispania) Baetica. Fu divisa in quattro distretti, con capoluogo rispettivamente a Gades (Cadice), Hispalis (Siviglia), ... Gaio Giulio Solino (lat. C. Iulius Solinus). - Scrittore latino di geografia (sec. 3º-4º d. C. circa), vissuto forse a Roma. Compose dei Collectanea rerum memorabilium, raccolta di notizie storiche, naturali, soprattutto geografiche, desunta specialmente da Plinio il Vecchio, o direttamente o attraverso un precedente compendio. ... Fazio degli Ubèrti Ubèrti, Fazio (cioè Bonifazio) degli. - Poeta (n. prob. a Pisa - m. prob. a Verona dopo il 1368). Fu ai servigi dei Visconti, degli Scaligeri e forse dei Carraresi. Viaggiò molto. Amò a lungo Ghidola Malaspina maritata a Feltrino di Montefeltro, e la cantò in liriche non spregevoli; notevolissime poi ... Sebastian Münster Münster, Sebastian. - Cosmografo e orientalista (Nieder-Ingelheim 1489 - Basilea 1552); francescano, nel 1529 passò alla riforma protestante. Dopo aver curato le edizioni di Solino (1538), Pomponio Mela (1538) e Tolomeo (1540), pubblicò nel 1541 la sua famosa Cosmographia universa (in 6 libri, con 471 ...
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Altri risultati per MELA, Pomponio
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    Geografo latino (n. Tingentera, Calpe, Spagna Betica; 1º sec. d. C.). Compose intorno al 44 d. C. la più antica geografia latina a noi giunta (De chorographia, in 3 libri), descrizione del mondo allora conosciuto. M. mirò a comporre opere di eloquenza, inserendo miti strani e descrizioni meravigliose; ...
Vocabolario
méla
mela méla s. f. [lat. pop. mēlum (gr. attico μῆλον) per il classico malum (gr. dorico μᾶλον)]. – 1. a. Il frutto del melo, noto in botanica col nome di pomo (è in realtà un falso frutto, perché la parte carnosa della mela deriva dallo sviluppo...
pompon
pompon 〈põpõ′〉 s. m., fr. [in origine, voce infantile]. – Fiocco, nappa di lana, di seta o altro, usati come guarnizione di berretti o abiti e, nell’arredamento, come finitura di cordoni, passamanerie e sim. In funzione appositiva, sono...
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