pontare
Il verbo, di uso raro ed esclusivo della Commedia, è transitivo e vale " puntare ", " poggiare premendo con forza ", " spingere " in Pg XX 74 quella [la lancia] ponta / sì, ch'a Fiorenza fa scoppiar la pancia, " impingit " (Benvenuto).
Usato come intransitivo, vale " premere ", " poggiare ", " gravitare ": il tristo buco / sovra 'l qual pontan tutte l'altre rocce (If XXXII 3) è il pozzo, il nono cerchio sul quale " puntano, s'appoggiano tutti gli altri cerchi " (Chimenz).
Anche in senso non materiale, col valore, cioè, di " assillare ": Pd IV 26 Queste son le question che nel tuo velle / pontano igualmente, " premunt " (Benvenuto), " hanno egual peso in sul tuo volere " (Andreoli). Con lo stesso significato, in Pg XIII 20 s'altra ragione in contrario non ponta, " non fa forza in contrario " (Vellutello); alcuni però (cfr. l'ediz. del '21 e il Casella, seguiti, in genere, dai commentatori moderni) leggono non pronta; comunque, come rileva il Petrocchi, il valore semantico del termine non muta di molto, in quanto non pronta varrebbe " non stimola ", " non eccita " (v. Parodi, Lingua 264), all'incirca la stessa cosa che " non preme ", " non assilla ".