Varolio, ponte di
Porzione ventrale del tronco dell’encefalo, detta comun. ponte (o anche protuberanza anulare), descritta nel 16° sec. dal medico Costanzo Varolio. Ha la forma di un rilievo trasversale costituito da sostanza bianca, che si connette in avanti con la massa cerebrale mediante due cordoni, i peduncoli cerebrali, ed è collegato posteriormente al cervelletto per mezzo dei peduncoli cerebellari medi, attraverso cui passano il fascio pontocerebellare, il fascio reticolocerebellare e quello cerebelloreticolare. Nel ponte si distinguono una parte anteriore, detta piede, che occupa i due terzi ventrali, e una parte minore, dorsale, detta tegmento. Nel piede sono contenuti i nuclei pontini, che ricevono le fibre dalla corteccia (vie corticopontine), e inviano fibre al cervelletto (vie pontocerebellari) attraverso i peduncoli cerebellari medi; nel piede transitano anche le fibre dei fasci piramidali. Il piede del ponte è separato dalla parte dorsale, o tegmento, da due nastri di sostanza bianca, i lemnischi mediali, formati da fibre nervose il cui compito è la trasmissione degli stimoli sensitivi. Nel tegmento si trovano i nuclei di origine di alcuni nervi cranici (abducente, facciale e nucleo pontino del trigemino) e i nuclei cocleari ventrali, che ricevono le fibre provenienti dal nervo statoacustico e inviano fibre acustiche dirette al talamo. Tra le fibre che decorrono nel tegmento va ricordato il fascio longitudinale mediale, costituito da vie brevi che collegano tra loro centri nervosi collocati in livelli successivi (in partic., i nuclei motori oculari, i nuclei vestibolari e il midollo cervicale). Nel ponte hanno sede le vie che presiedono alla coordinazione dei movimenti oculari; essi sono in rapporto con gli eccitamenti visivi e permettono la deviazione coniugata degli occhi dal lato da cui proviene lo stimolo visivo; un’interruzione di questi meccanismi regolatori provoca la paralisi laterale dello sguardo, cioè l’impossibilità di girare gli occhi verso un lato. Nel ponte decorrono inoltre le fibre per i movimenti volontari che, partendo dai centri corticali del cervello, vanno alla periferia del corpo, e le fibre nervose che portano gli impulsi sensitivi ai centri cerebrali.