PONTI
. Famiglia d'industriali, originariamente De Ponte, oriunda del contado del Seprio (Gallarate). Giovanni di Beltramo De Ponte, notaio, 1ra il 1461 e il 1465 si trasferì a Gallarate, dove vissero dei discendenti, taluno con qualifica nobiliare. I P. si diedero ai traffici particolarmente a Gallarate, a Milano e a Venezia, come da documenti del sec. XVI. Nel 1812 Andrea (1752-1819) fondò in Gallarate uno stabilimento per la filatura del cotone, e lo dotò di macchine Giannette (v. filatura, XV, p. 275, figg. 47-48). A lui successe il figlio Bartolomeo (1785-1860), coadiuvato dai fratelli Francesco (1794-1874) e Giuseppe (1786-1853). Pionieri della filatura meccanica in Italia, essi fondarono nel 1821 a Solbiate Olona un opificio corredato di filatoi semiautomatici Mule-Jenny (v. filatura, XV, pag. 276, figura 52). Bartolomeo, trasferitosi a Milano per attendere al ramo commerciale, lasciò al fratello Giuseppe la direzione degli opifici di Gallarate e Solbiate, dove alla filatura venne aggiunta la tessitura, mentre Francesco con viaggi in America provvedeva all'acquisto del cotone. Giuseppe lasciò due figli, Antonio (1818-1862) e Andrea (1821-1888), dai quali prese nome l'azienda. A questa diedero nuovo incremento Antonio, recandosi in America per compere di cotone e Andrea sviluppando il cotonificio di Solbiate, il quale già nel 1855 contava 11.000 fusi e una tintoria, mossi da 40 cavalli-vapore idraulici e da motrici a vapore. Andrea, uomo di larghe vedute, promosse anche la coltivazione del cotone in Sicilia e nell'Italia meridionale durante la guerra di secessione americana presiedette il cotonificio Cantoni, fondò il Linificio e Canapificio Nazionale, introdusse la lavorazione della iuta, incoraggiò altre industrie, quali la serica e la meccanica, fondando per gli operai dei suoi opifici casse di previdenza, fondi di assicurazione contro gl'infortunî, magazzini cooperativi, scuole (fra cui quella tecnica di Gallarate), asili infantili, istituti di previdenza e d'assistenza, di mutualità e cooperazione, case operaie. Di spirito filantropico, fu mecenate di artisti e di studiosi. Il figlio Ettore (v.), successogli, introdusse nell'opificio di Solbiate miglioramenti e ingrandimenti.
Bibl.: P. D. Pasolini, Memorie storiche della famiglia Ponti, Imola 1876; Enciclopedia storico-nobiliare italiana, s. v.; A. Alfani, Andrea Ponti, in Battaglie e Vittorie, Firenze 1890; L. Luzzatti, Andrea Ponti e il risorgimento economico in Italia, in Nuova Antologia, 1° giugno 1919.