Ponza di San Martino, Gustavo
Uomo politico (Cuneo 1810 - Dronero, Cuneo, 1876). Laureato in giurisprudenza, entrò nella pubblica amministrazione, presso il ministero dell’Interno, raggiungendo presto il grado di capodivisione. Nell’estate del 1848 venne nominato intendente generale di Genova, ma dopo pochi mesi rassegnò le dimissioni. Richiamato al ministero dell’Interno come primo ufficiale, nell’aprile del 1849 fu inviato con Carlo La Marmora a Tolosa dall’esule Carlo Alberto, per la firma dell’atto regolare d’abdicazione. Grazie all’esperienza accumulata nelle strutture amministrative dello Stato, fu consigliere di Vittorio Emanuele II. Ebbe da allora importanti incarichi politici e istituzionali: fu deputato dal 1849 al 1854 nelle file della Destra, ministro dell’Interno dal novembre 1852 al marzo 1854 nel governo Cavour e, alla fine di quell’esperienza, venne nominato senatore. Favorevole all’adozione di un modello regionalista per il nuovo Stato unitario, negli anni non smise mai di propugnare la necessità di riforme capaci di realizzare il decentramento amministrativo. Nel 1859 fu nominato commissario straordinario del re a Massa e Carrara e, nel maggio 1861, luogotenente di Napoli, dimettendosi dopo appena due mesi di fronte al rifiuto del governo di concedergli i rinforzi richiesti per garantire l’ordine pubblico. Apertamente contrario alla Convenzione di settembre, promosse e presiedette l’Associazione permanente per sostenere la battaglia per il trasferimento della capitale a Roma in tempi brevi. L’8 settembre 1870 si vide assegnare l’ultimo importante incarico politico: ebbe il compito di consegnare a Pio IX la lettera con la quale Vittorio Emanuele II chiedeva, vanamente, il libero ingresso delle truppe italiane a Roma. Fu inoltre consigliere di Stato e presidente del Consiglio provinciale di Cuneo.