AMATI, Ponzio
Nato a Cremona nella seconda metà del XII secolo, lo troviamo ricordato per la prima volta il 26 apr. 1203 quando, unitamente ad altri Cremonesi, prestò fideiussione a favore di Isimbardo di Campedello che prometteva di tener sempre efficiente il castello di Gazzuolo Tinazzo, sul fiume Oglio, nell'interesse del Comune di Cremona. Rivestì la carica di console in Cremona nel 1205.
Podestà di Mantova nel 1206, accolse Azzo VI d'Este e il conte di Sambonifacio coi guelfi proscritti da Verona. Il 5 giugno 1208, di nuovo a Mantova, assisteva come testimone alla lega tra Ferrara e Cremona.
Sempre rappresentando la parte guelfa, fu ancora podestà a Brescia nel 1213, in occasione dell'adesione di questa città alla lega guelfa contro Ezzelino II il Monaco; a Parma nel 1219, a Siena nel 1221; a Vicenza nel 1223 e 1225. Il 18 ag. 1237 in Verona, come ambasciatore di Cremona, riceveva garanzie da vari cittadini veronesi per l'aiuto da prestare ai Cremonesi durante cinque anni.
Fu bollato a fuoco dal poeta provenzale Guglielmo de la Tor che, in un sirventese, ne biasimò i difetti, soprattutto l'avarizia.
È assai probabile che l'A. sia morto poco dopo il 1237, ultimo anno in cui si abbiano sue notizie.
Fonti e Bibl.: L. Astegiano, Codex diplomaticus Cremonae,I, Torino 1895, nn. 29, 205-222, 266, 283, 293, 299-304, 370, 416, 965; II, ibid. 1898, n. 28 e pp. 182, 213, 214; Poesie provenzali storiche relative all'Italia,II, a cura di V. de Bartholomaeis, Roma 1931, in Fonti per la Storia d'Italia,LXXII, pp.137-9;A. Cavalcabò, Alazais de Magon e alcuni bollenti poeti provenzali,in Cremona,III (1931), pp. 7 e 8; Id., I rettori di Cremona,in Bollett. stor. cremonese,VII (1937), p. 47.