POPOLAZIONE
Secondo una stima delle Nazioni Unite, al 31 ottobre 2011 la p. mondiale ha raggiunto la quota di 7 miliardi di abitanti, arrivando, il 1° gennaio 2015, a 7.324.782.000 (secondo l’UNDP, United Nations Development Programme).
Si tratta di una progressione considerevole, se si considera che attorno al 1830 si stimava che fosse stato toccato il primo miliardo; tuttavia non è stata così esplosiva come immaginata dalle proiezioni degli anni Settanta del Novecento, quando, registrandosi elevati tassi di crescita annuale e il raddoppio della p. totale in soli 35 anni, si ipotizzava che nel 2015 potessero abitare il pianeta 20 miliardi di persone. Secondo le più recenti proiezioni (2014, fonte UNDP), invece, si ipotizza che nel 2030 gli abitanti della Terra saranno 8,4 miliardi. Le aree di più intenso popolamento si trovano nell’emisfero boreale (a sud dell’equatore vive appena il 10% della p.): in particolare, tra il 20° e il 60° di latitudine Nord si concentrano i quattro quinti della p. mondiale. Su base continentale l’Asia si afferma come l’area di più fitta presenza: secondo la più recente stima (UNDP), si registrano 4,384 miliardi di abitanti; a notevole distanza si colloca l’Africa, con poco più di 1,166 miliardi di persone, mentre 991 milioni vivono nelle Americhe, 743 in Europa e 39 milioni in Oceania. Il sorpasso dell’Africa e delle Americhe nei confronti dell’Europa è avvenuto in tempi relativamente recenti, e la distanza potrebbe acuirsi nel futuro prossimo: secondo le proiezioni 2012 delle Nazioni Unite, nel 2030 l’Africa potrebbe ospitare 1,6 miliardi di persone, le Americhe 1,1 miliardi e in Europa ci saranno 736 milioni di persone.
Secondo le stime attuali delle Nazioni Unite, la Cina e l’India continuano a primeggiare nella gerarchia della numerosità degli abitanti: sono gli unici Stati che superano il miliardo, con una significativa crescita dello Stato indiano, al punto da ipotizzare che già nel 2025 sarà il Paese più popolato della Terra. La maggior parte dei Paesi con più di cento milioni di abitanti ha continuato a crescere nell’ultimo decennio in modo rilevante, in particolare le Filippine, il Pakistan e la Nigeria, quest’ultima diventata di gran lunga il Paese più popolato dell’Africa. Secondo le più recenti proiezioni delle Nazioni Unite, in questo raggruppamento entreranno nel 2025 anche l’Etiopia, l’Egitto e il Vietnam. In rapporto alla fine del Novecento, se la Cina, grazie alle stringenti politiche di pianificazione demografica (iniziate negli anni Settanta con lo slogan ‘una coppia, un bambino’), ha in parte rallentato la sua crescita, il Giappone si attesta su valori prossimi alla stasi demografica e si segnala una diminuzione della Russia che ha registrato nel nuovo millennio uno dei tassi di mortalità più elevati del mondo. L’andamento di questo semplice indicatore riserva alcune sorprese, collocando nei primi dieci posti nazioni non propriamente povere: nel 2014, secondo le stime 2015 della CIA (Central Intelligence Agency), il Sudafrica deteneva il valore più alto (17,49‰); al secondo posto si trovava l’Ucraina (15,72‰), al sesto la Bulgaria e al decimo la Russia. Si tratta di valori imputabili a cause diverse, come la diffusione dell’AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome) in Sudafrica, negata a livello governativo, o la preoccupante diffusione dell’alcolismo in Russia e in Ucraina.
L’aumento di popolazione, dettato da una maggiore riduzione della mortalità rispetto alla natalità, si concentra ancora in tutti Paesi dell’Africa subsahariana e in diversi Paesi asiatici e latinoamericani. In particolare, i tassi di natalità e di crescita naturale più elevati sono appannaggio dei Paesi africani, con il valore più alto registrato per il Niger (stimato dalla CIA al 46,12‰ nel 2014), che possiede anche il tasso di incremento annuo più elevato. I Paesi a industrializzazione matura si collocano in una fase di riallineamento verso il basso della natalità e della mortalità, con diversi episodi di fecondità sotto la soglia del ricambio generazionale di 2,1 figli per coppia. Gli esempi sono molteplici: il Giappone, la Repubblica di Corea, Taiwan e la maggior parte degli Stati europei, come l’Italia (1,42 figli nati per donna al 2014), la Spagna, la Grecia e l’intera area dell’Europa orientale. In termini di distribuzione spaziale, nel nuovo millennio si è continuato a registrare la crescita della p. urbana, al punto che, dal 2009, si stima che più della metà degli abitanti della Terra viva nelle città.