PORENCEFALIA (dal gr. πόρος "strada, canale" e ἐγκέϕαλος "encefalo, cervello")
Perdita, quasi sempre congenita, di sostanza in una porzione del cervello, beante alla superficie esterna di questo, per lo più a forma d'imbuto. È tappezzata dalla pia meninge, mentre l'aracnoide è tesa a guisa di ponte alla superficie; contiene ordinariamente siero. Attorno ai margini le circonvoluzioni terminano spesso in forma rigonfiata, quasi a guisa di cercine, e hanno una disposizione radiale attorno all'apertura. Questa si trova per lo più in corrispondenza della porzione inferiore delle circonvoluzioni rolandiche; assai più di rado in altre zone del cervello. L'affezione è spesso simmetrica e può essere accompagnata da idrocefalia o da microcefalia. Clinicamente, può corrispondere a questa lesione una emiplegia spastica del lato opposto del corpo, accompagnata talvolta da arresto di sviluppo del lato leso. Per lo più la porencefalia è dovuta ad anomalie della circolazione sanguigna, imputabili, dato il territorio più frequentemente leso, all'arteria cerebrale media o silviana. Si tratta di sviluppo mancato o insufficiente dell'arteria oppure di un'affezione specifica, che ledendone le pareti ne ha provocata la chiusura (arterite sifilitica). La perdita di sostanza può però avere altre cause: un focolaio di encefalite distruttiva oppure un trauma verificatosi sia durante la vita intrauterina, sia durante il parto (applicazione di forcipe, ecc.), sia immediatamente dopo il parto. Più la lesione è antica, più si può riscontrare nella disposizione dei giri cerebrali la tendenza a colmare la perdita di sostanza.