pornocratico
agg. (spreg.) Che ricorda la pornocrazia, sistema di governo fortemente influenzato da cortigiane e favorite.
• [tit.] L’Italia pornocratica con famiglia componibile a piacere [testo] […] Non è una predica da preti, non vi sto parlando di peccati e nemmeno sto deplorando la deriva pornocratica del nostro Paese pur evidente; proprio ieri scrivevo anzi un pezzo sulla necessità di conciliare sesso e religione. (Marcello Veneziani, Giornale, 25 ottobre 2009, p. 1, Prima pagina) • Sul sesso, va da sé, ciascuno la pensi un po’ come gli pare. Eppure l’esperienza porta a considerare che c’è sempre un granellino di verità che inceppa la macchina pornocratica, e allora le bugie, che notoriamente hanno le gambe corte, si mettono a correre a rotta di collo e di solito è uno spettacolo buffo e pietoso, un cartone animato di tristi pagliacci arrivati chissà da dove. (Filippo Ceccarelli, Repubblica, 23 marzo 2011, p. 56) • Liutprando [...] è costretto a rifugiarsi alla corte di Ottone I, futuro imperatore d’Occidente, dove conosce l’ambasciatore del califfo di Cordova, Recemundo vescovo di Elvira, che lo esorta a scrivere la storia di quei tempi calamitosi. Ed egli accetta, per vendicarsi degli oltraggi subiti da Berengario e dalla sua perfida e avida moglie Guilla, e registra ogni malefatta: dal processo al cadavere di papa Formoso, alle gesta «pornocratiche» di Marozia, delle due Teodore e di Ugo re di Provenza e d’Italia, a fatti eroici, buffi e infami (comprese mutilazioni e torture, e persino la tratta degli schiavi, tollerata anche dai cristiani come commercio di lusso), e a tante citazioni che attestano un’erudizione sterminata. (Mino Morandini, Giornale di Brescia, 24 febbraio 2016, p. 35, Cultura).
- Composto mediante la giustapposizione dei confissi porno- e -cratico.
- Già attestato nella Stampa del 9 settembre 1972, p. 3 (Guido Ceronetti).