• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

PORRO

di Emilio CHIOVENDA - Giuseppe PAPAROZZI - - Enciclopedia Italiana (1935)
  • Condividi

PORRO (lat. scient. Allium porrum L., v. allium; fr. poireau; sp. puerro; ted. Porree, ingl. leek)

Emilio CHIOVENDA
Giuseppe PAPAROZZI

Considerato da taluni come varietà colturale dell'A. ampeloprasum L. (il "porrandello" aglio d'Oriente) è ortaggio usato per condimento fino dai più antichi tempi: i Romani lo chiamavano porrum, i Greci πρασίον. È caratterizzato dalla forma del bulbo semplice, allungato-ovoideo, con tuniche bianche generalmente senza bulbilli sotto le tuniche e dagli stami trifidi col segmento mediano lungo la metà della porzione intera; mentre nell'A. ampeloprasum il bulbo è formato da due bulbi disposti ai lati della base del caule circondati da tuniche comuni, che dànno a esso la forma di una castagna. Se ne ignora la provenienza.

Il porro è meno coltivato delle cipolle e dell'aglio; lo si trova qua e là coltivato in molti orti di varie provincie italiane specialmente nel Piemonte (Asti, Casale, Alba, Bra e soprattutto a Chivasso). Zone di speciale coltivazione sono anche nell'Italia centrale.

Le varietà di porro più coltivate e raccomandabili sono le seguenti: 1. Grosso corto d'estate: è varietà precoce, ha bulbo grosso e si coltiva anche in autunno. 2. Lungo gigante d'inverno d'Italia: il bulbo di questo porro è lungo 30 cm. e anche più; è cilindrico, rustico, assai produttivo; nei climi settentrionali non può essere coltivato perché assai poco resistente alle gelate. 3. Grossissimo di Rouen: ha piede corto, grossissimo di circa cm. 15-20 di lunghezza e cm. 5-7 di diametro; è una bellissima varietà produttiva e nell'inverno e nell'autunno; è un porro vigoroso, molto rustico ed è uno dei più coltivati. 4. Mostruoso di Carentan: i caratteri di questa varietà assomigliano a quelli del porro grossissimo di Rouen, dalla quale razza sembra provenga, con miglioramenti: è differente per le dimensioni più grandi del porro e per il maggior spazio che hanno le foglie. La lunghezza del piede di questo porro si aggira dai 20 ai 25 cm., mentre il diametro si aggira dai 6 agli 8 cm.

La coltura del porro si fa seguire a quella di altri ortaggi, per cui sono necessarie lavorazioni accurate e concimazioni abbondanti. Tale coltura si può praticare dopo quella del cavolfiore o del cavolo cappuccio, dei piselli, delle patate, del peperone e dei pomodori. La semina diretta del porro non si usa mai: occorre preparare le piantine nei semenzai. I semi del porro sono in numero di quattrocento circa in un grammo, e un litro di essi pesa circa 550 gr.; la durata germinativa dei semi di porro è abitualmente di due anni. La semina si fa in tempi diversi: le prime semine si fanno in letto caldo nel mese di dicembre o in gennaio per le produzioni estive; le seconde semine si fanno nel marzo e in aprile, sempre in semenzaio, per le prime produzioni nell'autunno; le terze semine si fanno nel giugno e luglio per le produzioni autunnali e invernali. Il trapianto si esegue quando le piantine abbiano raggiunto la grossezza di una matita, in aiole entro solchi della profondità di 8-10 centimetri, distanti fra loro 25 centimetri; e la distanza nelle file si aggira intorno a 15-20 centimetri. Se necessarie, si praticano zappature e si fanno concimazioni azotate in copertura.

Il porro è molto avido di concimi chimici e vuole stallatico ben decomposto. Nelle grandi colture, in terre sufficientemente provviste di materie organiche, una buona somministrazione di concimi chimici è la seguente: nitrato quintali 1-2; perfosfato quintali 5; solfato di potassa quintali 2. Prima del consumo si fa la rincalzatura alle piante per ottenere l'imbianchimento della porzione inferiore del fusto. Della parte inferiore della pianta e delle foglie bianche del porro si fa grande uso in cucina. Il fusto, cotto, si presta molto bene a differenti salse o a svariate zuppe.

Gl'insetti dannosi alle cipolle e agli agli danneggiano anche il porro. Il porro è sottoposto anche a danni speciali dovuti alla Puccinia porri, che è ben combattuta, quando la pianta è giovane, con polverizzazioni a base di solfato di rame, carbonato di soda e ammoniaca.

Vedi anche
Liliacee Grande famiglia di piante Monocotiledoni (dette anche Gigliacee), con ca. 4.000 specie diffuse in tutto il mondo. Sono specie erbacee provviste di bulbi o rizomi, con foglie allungate, spesso basali, in alcune specie ridotte e sostituite da fusti trasformati con funzione fotosintetica; i fiori sono terminali, ...
Altri risultati per PORRO
  • porro
    Enciclopedia on line
    Specie di aglio (Allium porrum; v. fig.): ha bulbo ovoideo, allungato, semplice, per lo più senza bulbilli, con tuniche bianche. Si coltiva quale ortaggio in diverse varietà, nelle regioni temperate. Si consumano il bulbo, la parte inferiore del fusto e delle foglie, specialmente per salse e zuppe. ...
Vocabolario
porro unum est necessarium
porro unum est necessarium (lat. «infine una sola cosa è necessaria»). – Parole che Gesù, nel Vangelo di Luca (10, 42), rivolge a Marta, la quale, affannata in molte faccende, si lamenta che la sorella Maria rimanga seduta ai piedi del...
pòrro
porro pòrro s. m. [lat. pŏrrum o pŏrrus, col sign. 1, dal quale si è sviluppato il secondo per traslato]. – 1. Nome comune di una specie di aglio (Allium porrum), dal bulbo ovoideo, allungato, semplice, per lo più senza bulbilli, con tuniche...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali