COLLINA, PORTA
. Presso questa porta della cinta serviana, situata nei dintorni dell'attuale Ministero delle finanze, si svolse una famosa battaglia. Alla fine della guerra civile sillana (82 a. C.), il capo degl'insorti sanniti, M. Ponzio Telesino, cercò di prender Roma di sorpresa, tentando anche di stabilire un collegamento con C. Mario il giovane, assediato in Preneste. Ponzio, giunto sui colli Albani, si accampò, mentre Silla raggiunse la capitale, e pose il campo davanti alla porta Collina, presso il santuario di Venere Ericina. Ponzio, ormai accampato vicino alla città, accettò la battaglia, e lo scontro avvenne verso sera: l'ala destra di Silla, comandata da Licinio Crasso, attaccò subito con successo, mentre l'ala sinistra non sopportò l'urto nemico e ripiegò in disordine nella città. Forse per iniziativa di alcuni veterani, la porta Collina venne improvvisamente chiusa: e così i fuggiaschi, vistasi tagliata la ritirata, rincuorati dalla presenza e dall'esempio di Silla, si rivolsero nuovamente contro il nemico che li incalzava. La linea romana fu così ristabilita e, dopo una lotta durata parte della notte, il nemico fu sconfitto e i Romani riuscirono a conquistame l'accampamento, catturando moltissimi prigionieri anche fra i capi. Una sommaria strage di prigionieri chiuse la battaglia: Ponzio Telesino e i suoi ufficiali furono decapitati e le loro teste, in segno di ludibrio, furono portate sotto le mura di Preneste.
Bibl.: Linden, De bello civili Sullano, Friburgo 1896; Drumann-Groebe, Geschichte Roms, II, Lipsia 1902, p. 335 segg.; per i precedenti, E. Pozzi, Studi sulla guerra civile sillana, in Atti R. Acc. di Torino, XLIX, p. 678 seg.