PORTAEREI
. Questo tipo di nave (v. anche nave, XXIV, p. 386 segg., App. I, p. 887) ha assunto importanza sempre crescente nell'ultimo decennio, specie durante e dopo la seconda Guerra mondiale, che ne ha dimostrato la funzione sostanziale e insostituibile nella guerra marittima (ormai sempre guerra aereomarittima). Vedi marina: La marina da guerra, in questa App.; per la funzione esercitata dalle portaerei durante la seconda Guerra mondiale, v. guerra mondiale, in questa seconda App., I, p. 1164).
Le navi portaerei propriamente dette sono quelle che posseggono un ponte di volo, dal quale gli apparecchi partono e dove atterrano, altrimenti si chiamano semplicemente navi "appoggio-aerei" cioè navi-officina ed alloggio: ogni altra soluzione ibrida di corazzate o incrociatori e portaerei si è dimostrata difettosa.
L'armamento è costituito essenzialmente da aeroplani terrestri o anfibî; i dirigibili nella guerra marittima sono praticamente scomparsi, a causa della loro vulnerabilità; raramente sono stati impiegati glì elicotteri, salvo nelle funzioni di scorta a convogli, dove hanno dato buona prova per la facilità di decollo anche con mare mosso.
La tendenza attuale porta verso apparecchi sempre più grandi; sebbene l'ingombro possa esserne contenuto con le ali ripiegabili, il peso massimo degli aerei imbarcati raggiunge ormai le 10÷14 t. per aereo. La necessità di avere unità di potenza e di autonomia maggiori spinge verso pesi crescenti, i quali richiedono sistemazioni di lancio sempre più complesse (acceleratori meccanici, elettrici, a razzo), robustezza di ponti di volo sempre maggiore e più grandi dimensioni della piattaforma con aumento della lunghezza e soprattutto della larghezza delle navi. Aerei del peso di oltre dieci tonnellate, anche con propulsione a reazione, possono oggi decollare dai ponti delle grandi portaerei.
Gli aerei sono disposti a bordo, sul ponte di lancio, con o senza ali ripiegate, e negli hangars (montati o smontati) donde sono sollevati mediante elevatori. Data la grande diversità degli aerei trasportati, date le differenti funzioni o i differenti impieghi che si possono richiedere alle portaerei, dato il diverso numero di aerei da trasportare, le portaerei si sono moltiplicate secondo concetti molto differenti, cosicché esse non costituiscono più una sola classe, ma comprendono parecchi tipi, che si possono raggruppare nelle seguenti tre categorie fondamentali.
a) Grandi portaerei da combattimento, dove sono riunite tutte le caratteristiche massime: cioè trasporto degli aerei più pesanti e più veloci, nel massimo numero possibile (fino a 170÷180); massima protezione passiva (ponte di volo e ponte di protezione di 75÷100 mm., murate di 150 mm., difesa subacquea diretta) e massima velocità (circa 32 nodi). Tali requisiti hanno portato ben oltre i limiti massimi della Convenzione di Washington (33.000 t.), cioè fino a dislocamenti eguali a quelli delle grandi navi da battaglia (oltre le 45.000 t. st.), che dovranno essere superati, se la minaccia delle bombe "atomiche" e "a razzo" obbligheranno a difendere più efficacemente i ponti di volo e gli hangars (infatti la marina americana richiedeva, nel 1948, la costruzione di portaerei di 65.000 t.). La portaerei da combattimento è destinata a partecipare alle azioni risolutive, insieme con le navi da battaglia: i suoi aerei iniziano l'azione a distanza di centinaia di miglia, e possono anche esaurirla prima che si verifichi tra le forze pesanti il contatto tattico, che esse cercheranno di evitare, con la loro velocità, protette appunto dalle altre forze navali, pesanti e leggere.
b) Medie portaerei da crociera, per esplorazione e per missioni isolate o in gruppi: esse portano aerei anche del tipo più pesante sebbene in numero minore (fino a 60÷80) delle portaerei da combattimento; hanno una protezione analoga a quella delle precedenti, sebbene alquanto ridotta, ed una velocità corrispondente a quella delle navi di superficie con le quali sono chiamate ad agire, cioè oltre 30 n. Il loro dislocamento oscilla fra le 12.000 e le 20.000 t. Alla vigilia della seconda Guerra mondiale, la marina francese e quella germanica avevano in costruzione portaerei di media grandezza, dove si cercava di fondere insieme le caratteristiche di armamento e di protezione dell'incrociatore corazzato con quelle della portaerei (tipi Joffre e Zeppelin), ma dentro questi limiti di grandezza il sacrificio imposto alle sistemazioni aeronautiche era eccessivo.
c) Piccole portaerei da scorta, con ponte di volo, qualche volta realizzate con navi mercantili opportunamente adattate, destinate a portare aeroplani ed elicotteri per la scoperta e la lotta contro sommergibili e contro gli altri mezzi di attacco ai convogli: il numero degli aerei è limitato (20÷30), la protezione manca interamente, la velocità è dell'ordine di quella delle navi mercantili più celeri (fino a 25 n.); il dislocamento si aggira sulle 8000÷12.000 t.
Tutti i diversi tipi di portaerei hanno in comune, qualitativamente se non quantitativamente, le necessarie disposizioni speciali relative alle sistemazioni degli aerei; esse sono quindi munite di piste acceleratrici (catapulte) nella parte prodiera in modo da permettere il lancio di aerei anche pesanti, e sono fornite delle sistemazioni frenanti atte ad agevolare l'atterraggio in breve spazio, pur con nave rollante. Il ponte di volo è sempre libero e bene avviato con lo scafo, in modo da evitare vortici e disturbi nell'aria. Gli hangars, di grandi dimensioni, sono disposti sotto il ponte di volo, per ricevere e smistare gli apparecchi ad ali chiuse; sono divisibili mediante siparî metallici isolanti, per circoscrivere gli eventuali incendî, e sono muniti di elevatori per portare gli apparecchi al ponte di volo. Completano le sistemazioni, i depositi e le stive per i combustibili, le munizioni, i materiali e le parti elementari di velivoli e di motori, nonché i mezzi per l'imbarco e lo sbarco di grossi e ingombranti pesi, giacché non hanno diffusione, nelle vere navi portaerei, i mezzi di imbarco degli idrovolanti mediante piani inclinati, rigidi o flessibili, sistemati di poppa alla nave. Soprattutto si hanno, in tutte le portaerei, sistemazioni adatte per prevenire e combattere gl'incendî, il pericolo più grave per le portaerei: impiego esclusivo di materiali incombustibili, distribuzione protetta della benzina; mezzi di segnalazione e repressivi degli incendî (acqua, gas combusti, anidride carbonica, ecc.). La guerra ha confermato l'importanza essenziale di questi mezzi, gradualmente perfezionati, fino a raggiungere una buona soluzione, almeno con impianti in efficienza e con personale allenato e coraggioso.
Il ponte di volo è coordinato con le sistemazioni per i fumaioli, per la navigazione e per l'armamento di artiglieria, navale ed antiaerea: in massima si è conservata la disposizione del ponte di comando e dei fumaioli in una compatta sovrastruttura o "isola", disposta sul ponte di volo, a dritta; e in massima si sono messe le artiglierie in postazioni sporgenti - anche smontabili - e più basse del ponte di volo, in modo che questo risulti libero da ogni ostruzione, salvo l'"isola".
L'armamento navale è costituito da artiglierie sempre antiaeree e antisommergibili del calibro fino a 155 mm. (il 203 della convenzione di Washington è stato abbandonato poiché non antiaereo, anche se completamente automatico), sistemate in torrette, singole o binate. Le armi automatiche antiaeree, numerosissime (100÷200 pezzi), generalmente mitragliere da 40 a 20 mm., sono disposte in impianti multipli, da quattro a otto canne. La protezione diretta costituisce un punto delicato e discusso delle portaerei, anche delle più grandi: qui si vedranno probabilmente in avvenire i maggiori sviluppi con conseguenti ulteriori aumenti di dislocamento, anche in relazione agli effetti distruttivi delle armi atomiche. Finora la protezione, anche delle grandi unità da combattimento, è stata analoga a quella degli incrociatori: cintura parziale di 80-150 mm., ponti corazzati (in genere il ponte di volo e il cielo degli hangars) di analogo spessore, insieme naturalmente con una minuta compartimentazione. Protezione, cioè, leggera e quindi sufficiente solo contro attacchi di naviglio sottile; sarà perciò necessario incrementarla, insieme con l'indispensabile difesa diretta subacquea contro siluri e mine.
Gli apparati motori sono sempre a vapore e del tipo leggero, a causa delle grandi potenze (fino a 230.000 cavalli-asse) necessarie per il raggiungimento delle forti velocità richieste per accompagnare le grandi unità veloci e per evitare i combattimenti ravvicinati (l'Essex americano traversò l'Atlantico alla media di 32 nodi). I loro fumaioli sono incorporati nell'isola, e solo in qualche costruzione giapponese gli scarichi erano ancora convogliati all'estrema poppa.
Le qualità nautiche debbono essere ottime, perché necessarie a garantire l'integrale impiego bellico delle portaerei, anche con mare grosso, che, insieme con le altre difficoltà meteorologiche, costituisce il principale, gravissimo ostacolo per la utilizzazione piena della portaerei. Queste caratteristiche vengono raggiunte con forme speciali di carena, nonostante le forti altezze metacentriche, perché la stabilizzazione forzata (giroscopica e analoghe) non ha dato finora risultati apprezzabili.
Le grandi flotte moderne comprendono un imponente tonnellaggio di portaerei: se si considerano soltanto quelle costruite espressamente nel decennio scorso e ancora efficienti e quelle in costruzione, risulta che la marina americana comprende 58 unità per 1.155.400 t. st.; la britannica 18 unità per 361.200 t. st.; la russa una unità, per circa 22.000 t. st. Il rapporto tra le corazzate e le portaerei che era di 2:i nel 1939, è passato ad 1:5 nel 1945, e tende a diminuire.
Tra le portaerei da combattimento si ricordano le seguenti: Midway americana (1945) 45-55.000 t.; dimensioni 295 × 41,45 (34,44) × 9,90 m.: aerei trasportati 137 (mass. 170 ÷ 180); armamento: XVIII/127 aa. in torri singole, 84 mtg. da 40 mm. in nidi quadrupli, 82 mtg. da 20 mm. in nidi quadrupli; protezione sconosciuta con ponti corazzati e con cintura a murata; apparato motore 150.000 ÷ 230.000 CV, 4 turbomotrici a doppia riduzione e 12 caldaie, velocità 32 n.; Leyte e Essex (1942) americane 27.100 ÷ 33.000 t.: dimensioni 266,40 (270,65) × 28,34 × 8,34 × 8,85 m.; aerei trasportati 82 (mass. 103); armamento XII/127 aa. in torri singole e binate, 72 mtg. da 40 mm. e 52 mtg. da 20 mm.; protezione: murata 76 ÷ 51 mm., ponte di volo 37 mm., ponte di coperta 37 mm., cielo hangars 76 mm.; apparato motore: 150.000 CVA, quattro turbomotrici, otto caldaie, velocità 33 n.; Ark Royal (1944-46) britannica, 33.000 ÷ 40.000 t.; lunghezza 260 m. circa; aerei trasportati oltre 100; armamento XVI/114 aa.; protezione sconosciuta; apparato motore 150.000 CV, velocità 32 n. Meritano ricordo (però solo come soluzione ibrida imposta dalla particolarissima situazione del momento) anche le corazzate giapponesi trasformate in portaerei parziali, togliendo i due impianti di grosso calibro di poppa, e sostituendoli con un ponte di volo.
Tra le portaerei da crociera: Aquila (1943) italiana, ex-transatlantico Roma, trasformato e poi bombardato: disl. circa 25.000 t.; dimensioni 202,60 × 25,20 × 8,00 m.; aerei trasportati 26 ÷ 40; armamento VIII/135 aa., XII/55 aa., CLVI/20; protezione 75 mm., controcarena; apparato motore 140.000 CVA, veloc. 30 n.; Wright (1945), americana, 14.500: 20.000 t.; dimensioni 266,40 × 23,40 m.; aerei trasportati 48; armamento IV/127 aa., 40 mtg. da 40 mm. 25 mtg. da 20; protezione sconosciuta; apparato motore 120.000 CVA, vel. 33 n.; Albion (1944) britannica, 18.300 t., dimensioni 227.68 × 27,45 m.; aerei trasportati oltre 50; arm. VIII/114 aa., 40 mtg. da 40 mm.; protezione sconosciuta, vel. 30 n.
Tra le portaerei da scorta: Commencement Bay (1944) americana, disl. I2.000 t., lungh. 168,55 m.; aerei trasportati 34, arm. XXVI/40, XXX/20; apparato motore 16.000 CVA, vel. 20 n., nessuna protezione; Casablanca (1943) americana (mercantili trasformati); disl. 6.700-10.200 t.; dimensioni 148,45 × 24,38 × 5,85 m.; aerei trasportati 12(?); arm. I/127, XXIV/20; apparato motore 11.200 CVA, vel. 18 n., nessuna protezione.