Portella della Ginestra, strage di
Strage perpetrata nel 1947 a P. della G., passo della Sicilia settentr. situato tra Piana degli Albanesi e la valle del fiume Iato, dal bandito S. Giuliano e dai suoi uomini, che fecero fuoco contro la folla radunata per celebrare, il 1° maggio, la festa del lavoro. La sparatoria provocò undici morti e numerosi feriti. I motivi per cui Giuliano compì l’eccidio e, nei giorni successivi, assaltò numerose sedi dei partiti di sinistra e delle Camere del lavoro nel Palermitano non possono esaurirsi nella dichiarata avversione del bandito nei confronti dei comunisti. Ad appoggiarlo e a dargli copertura erano poteri mafiosi, schegge dell’autonomismo siciliano e forze che intendevano garantire il perpetuarsi degli equilibri di potere anche nel nuovo quadro istituzionale e politico nazionale del dopoguerra. Per quanto la ricerca dei mandanti non sia mai approdata a conclusioni certe, risultarono evidenti le responsabilità degli ambienti politici siciliani interessati a intimidire le masse contadine che reclamavano la terra e avevano premiato il Blocco del popolo nelle elezioni del 1947.