Positif
Rivista mensile francese, fondata a Lione nel maggio 1952 da Bernard Chardère (all'epoca appena ventunenne) assieme a un'équipe che comprendeva Guy Jacob, Jean-Paul Marquet e altri cinéphiles lionesi. Tra i collaboratori esterni della fase iniziale vi furono il teorico Henri Agel, lo storico Georges Sadoul, Gilles Jacob, Jacques Demeure, Pierre Kast. Il primo numero della rivista (uscito in un periodo in cui la Francia brulicava di nuovi periodici specializzati, come "Cahiers du cinéma", "Séquences", "Raccords", "L'âge du cinéma" e altri ancora) si aprì con un vasto quanto ambizioso proclama che rivendicava il carattere di arte del cinema e sottolineava l'impegno a realizzare una rivista ben radicata nell'attualità, dotata di uno sguardo retrospettivo e rivolta ai giovani. Tra i cineasti fin dalle origini studiati e sostenuti sulle colonne della rivista figurano Luis Buñuel, Claude Autant-Lara, Josef von Sternberg, Vittorio De Sica, Kurosawa Akira, Curzio Malaparte, Jacques Prévert e Jacques Tati. A John Huston e a Jean Vigo vennero subito dedicati due ricchissimi numeri monografici, nei quali le scelte di campo estetiche si mescolavano al fervore politico. Una costante della rivista fu anche la polemica contro ogni censura.A partire dal nr. 10 (1954), P. si trasferì a Parigi presso le Éditions de minuit, accogliendo via via i contributi di redattori prestigiosi, tra i quali Roger Tailleur, Paul-Louis Thirard, Louis Seguin, Raymond Borde, Michel Ciment, Bernard Cohn, Frédéric Vitoux, Bertrand Tavernier, Michael Henry, oltre a Robert Benayoun e Ado Kyrou, esponenti del movimento surrealista. Il successivo fascicolo nr. 11, dedicato al cinema sociale americano, ampliò l'ambito delle polemiche rispetto all'impostazione opposta di André Bazin presentata sui "Cahiers du cinéma". Dopo il nr. 14-15 (1955), autofinanziato dai redattori, P. si trasferì presso l'editore Charles Fasquelle, e a partire dal nr. 30 (1956) passò alle Éditions du terrain vague, dirette da una personalità anticonformista quale quella di éric Losfeld. Nel 1959 B. Chardère lasciò Parigi, fondando a Lione la rivista di monografie "Premier plan".Alla fine del primo decennio, s'inasprirono le polemiche di P. sia contro la "politique des auteurs" lanciata da François Truffaut, é. Rohmer e altri redattori dei "Cahiers", sia contro l'impostazione della Nouvelle vague, in via di affermazione in Francia. L'aleatorietà editoriale e distributiva non impedì a P. d'incidere sul tessuto culturale nazionale e internazionale, grazie anche ai saggi pubblicati dai redattori, spesso i primi in assoluto sui rispettivi temi: Panorama du film noir américain (1955) di Raymond Borde ed étienne Chaumeton; Le dessin animé après Walt Disney (1961) e Bonjour Monsieur [Jerry] Lewis (1972) di Robert Benayoun; Michelangelo Antonioni (1963) di Roger Tailleur e Paul Louis-Thirard; Le dossier [Francesco] Rosi (1976) e Kubrick (1980) di Michel Ciment; e altri ancora.Malgrado i reiterati cambiamenti di editore, dagli anni Settanta in poi P. è apparso con regolare cadenza mensile aumentando nel tempo la tiratura. Sulle sue pagine sono stati analizzati e valorizzati con grande tempestività fenomeni innovativi, quali la New Hollywood (Martin Scorsese, Robert Altman, Clint Eastwood, Francis Ford Coppola, Brian De Palma, Steven Spielberg, George Lucas), il Cinema Nôvo brasiliano (Glauber Rocha, Ruy Guerra), la commedia all'italiana (Dino Risi, Luigi Comencini, ma anche Marco Ferreri), gli autori anticonformisti dei Paesi dell'Est e le relative scuole (Miloš Forman, Roman Polanski, Miklós Jancsó, Dušan Makavejev, Andrej Tarkovskij), in parallelo con l'agguerrita difesa degli autori francesi di punta (Chris Marker, Alain Resnais, Bertrand Tavernier, Alain Corneau, Maurice Pialat, Claude Miller), senza trascurare un'accurata analisi degli specifici apporti di direttori della fotografia, sceneggiatori e produttori, sia contemporanei sia storici. Le prime annate della rivista sono state ristampate in riproduzione anastatica (Positif, revue de cinéma: nos 1 à 15, 1997; Positif, revue de cinéma: nos 16 à 31, 2000); è anche apparso un indice generale della rivista (a cura di G. e J.-P. Calenge, 2002).
La critique de cinéma en France: histoire, anthologie, dictionnaire, éd. M. Ciment, J. Zimmer, Paris 1997, passim; H. Agel, L. Anderson, B. Amengual, Positives liaisons, correspondance des auteurs, 1952-1958, Paris 2000.