POSNANIA (A. T., 51-52)
Regione della Polonia occidentale, che forma un voivodato di 26.528 kmq. di superficie e di 2.112.871 ab. (1931: 79,6 per kmq.; nel 1921, ab. 1.967.865), i quali sono per il 90,5% Polacchi e per il 9,5% Tedeschi. Questi, assai più numerosi sotto il dominio prussiano (ancora nel 1921 erano il 16,7%), diminuirono rapidamente dopo il passaggio della regione alla ricostituita Polonia (1918). La Posnania confina con la Germania (Grenzmark a O., Slesia a S.) e con i voivodati della Pomerania (Pomorze, a N.), di Varsavia e di Lódź (a E.), ed è costituita da pianure dal suolo argilloso e sabbioso (Pliocene), la cui monotonia è interrotta da serie di colline moreniche, da drumlins e da ampî solchi (pradoliny), diretti da E. a O., scavati dalle acque di ablazione del ghiacciaio che nel Pleistocene ricopriva l'Europa settentrionale e parte di quella centrale. La Posnania fa parte del bacino dell'Oder, perché è scolata dal suo affluente Warta e dal Noteć tributario della Warta. Nella parte nord-orientale vi è un gran numero di bacini lacustri, alcuni dei quali di dimensioni notevoli, come il Gopło (23,4 kmq.), dalla caratteristica forma stretta, allungatissima e ramificata.
La Posnania è una delle più ricche e progredite regioni della Polonia; il 62,9% della sua superficie è occupato da arativi, l'1,2% da orti e frutteti, il 9,9% da prati e pascoli e il 18,9% da foreste. Più di 1/3 degli arativi è coltivato a segala (609.000 ettari su un totale di 1.670.000), di cui si producono annualmente 9-10 milioni di quintali; 134.000 ettari sono poi coltivati a grano, 132.000 ad avena, 113.000 a orzo, 268.000 a patate (circa 35 milioni di q. di produzione), 34.000 a barbabietola da zucchero (al 1° posto fra tutti i voivodati), 21.000 a piselli, ecc. Ragguardevolissimo il patrimonio zootecnico (279.850 cavalli, 811.900 bovini, 937.500 suini, 138.300 ovini e 97.000 capre). Tra le industrie, sta al primo posto quella dello zucchero: vi sono grandi zuccherifici a Poznań, Opalenica, Jarocin e Gostyń; Poznań, capoluogo del voivodato (246.574 ab.), possiede poi industrie meccaniche, chimiche (concimi), del cuoio, del caucciù e cartiere; Bydgoszcz (117.519 ab.), industrie del legno e cartiere; Inowrocław (30.862 ab.), industrie chimiche. A Wapno (a NE. di Wągrowiec) vi sono miniere di salgemma. Fra i centri della Posnania è da ricordare ancora Gniezno (26.000 ab.).
La Posnania possiede una fitta rete di strade ordinarie e di ferrovie e dispone poi del corso navigabile della Warta e del Noteć.
Bibl.: H. Schütze, Das Posenerland (Warthe und Netzegau), voll. 3, Poznań 1923-1925; St. Nowakowski, Geografja gospodarcza Polski zachodniej, voll. 3, Poznań 1929; Badania geograficzne nad Polska pólnocno-zachodnia (pubblicato dall'Ist. di Geografia dell'Univ. di Poznań, 7 fascicoli), Poznań 1926-1931; H. Schütze, Die Posener Seen, in Forsch. zur D. Landes-und Volkskunde, 1920, pp. 63-240; W. Maas, Die Entwaldung der Posener Landes, in Pet. Mitt., 1929, pp. 23-25; id., Die Entstehung der Posener Kulturlandschaft, Poznań 1927; id., Wandlungen im Posener Landschaftsbild zu preussischer Zeit. Beiträge zu Siedelungsgeographie, Stoccarad 1928; H. Barten, Die Siedlungen in Südwestposen, Breslavia 1932; M.-A. Lefèvre, La Poznanie rurale, in Bull. Soc. R. Belge de Géogr., Anversa, XLV (1930), pp. 1-29.
Storia. - Con la prima spartizione della Polonia, la Posnania, la cui storia per il periodo precedente si confonde con quella della Grande Polonia e del regno di Polonia (v.), perdette i territorî posti a nord del Noteć (1772); il resto, dal 1793 in poi, formò, insieme col territorio di Kalisz, la provincia della Prussia Meridionale. Dopo la pace di Tilsit (1807), passò a far parte del granducato di Varsavia di creazione napoleonica; col 1815 tornò, come granducato di Posen, alla Prussia. Nell'annettere la Posnania, Federico Guglielmo III dichiarò che ne avrebbe rispettato i sentimenti polacchi, e difatti l'inizio della nuova dominazione fu promettente, sotto il mite governo del principe Antonio Radziwill. Ma dopo la rivolta polacca del 1830 le cose cambiarono: il nuovo governatore, Flottwell, cominciò un'attiva opera di germanizzazione, introducendo nella Posnania numerosi coloni tedeschi, ed escludendo la lingua polacca da scuole, tribunali, uffici pubblici; né mancarono attriti nel campo confessionale (arcivescovo Dunin). Dietro le insistenti rimostranze dei Polacchi che rappresentavano il paese alla dieta prussiana, vennero mitigate alcune disposizioni, ma il malcontento contro la dominazione prussiana venne crescendo, fino a che sboccò nel 1848 nell'aperta rivolta, capeggiata dal Mierosławski, ma facilmente repressa con le armi dalla Prussia. La lotta riprese nuovamente dopo il 1871, strettamente connessa con il Kulturkampf, in quanto la chiesa nella Posnania non nascondeva le sue simpatie per la popolazione, polacca e cattolica, contro lo stato, protestante e prussiano, che era retto dal Bismarck (il primo a essere colpito dalle famose "leggi del maggio" fu appunto il Ledóchowski, vescovo di Poznań). Inasprirono i rapporti fra i due campi le disposizioni prese allora dallo stato in materia scolastica. La situazione peggiorò ancora: dal 1885-86 la Prussia iniziò una sistematica campagna di colonizzazione della Posnania polacca, appoggiata dall'espulsione di elementi polacchi. Ai primi del secolo XX si fondò, anzi, a questo scopo, in Germania la "Società per le Marche Orientali" (nota anche come Hakatistenverein), che agì parallelamente alla commissione governativa per la colonizzazione, e da essa largamente sussidiata per l'acquisto di terre; a tenere viva la resistenza nella popolazione e a prendere le necessarie contromisure nel campo agrario, provvide un'analoga organizzazione polacca. Lo stato prussiano nel 1904 inibì ai Polacchi ogni acquisto di terreni, nel 1907 promulgò una legge sulle espropriazioni, nel 1912 si attribuì il diritto di prelazione in ogni vendita fondiaria. Nel campo culturale agì fondando a Poznań una accademia, e limitando sempre più l'uso del polacco e il suo insegnamento nelle scuole, ciò che condusse a varî incidenti (sciopero scolastico di 60.000 scolari nel 1906). La Posnania deliberò il 27 dicembre 1918 la propria riunione alla Polonia.