possessione
Ricorre abbastanza spesso nel IV trattato del Convivio, per lo più nel senso astratto di " possesso ", di terra (IV 3) o del tutto generico (edifici mirabili... possessioni larghe... signorie grandi, VIII 9).
Le altre occorrenze riguardano il tema delle ricchezze, di cui si discute a lungo nel trattato, fin dalla canzone che lo apre. Qui D. riporta l'opinione di Federico II, che gentilezza volse / ... che fosse antica possession d'avere / con reggimenti belli (v. 23), cioè antica ricchezza e belli costumi (III 6); ma ci fu qualcuno di più lieve savere che levò via l'ultima particula, cioè li belli costumi, e tennesi a la prima, cioè a l'antica ricchezza; e... diffinio quella [la gentilezza]... possessione d'antica ricchezza (§ 7). Questa opinione ha trovato largo credito, ma è assolutamente falsa, perché le divizie sono imperfette (XI 2), come dimostra, tra l'altro; la dannosa loro possessione (§ 4: si noti il valore passivo, " il loro essere possedute ", che il termine acquista in questa espressione, più volte ripetuta): sicché l'oro e le gemme che, in loro considerate, cose perfette sono... in quanto sono ordinate a la possessione de l'uomo, sono ricchezze, e per questo modo sono piene d'imperfezione (§ 5).
Che le ricchezze ne la loro possessione siano dannose (XIII 10, due volte) è dimostrato anche dall'odio che ciascuno al possessore de la ricchezza porta, o per invidia o per desiderio di prendere quella possessione (§ 13); e ancora, dal fatto che tale p. è privazione di bene in quanto, possedendo quelle [le ricchezze], larghezza non si fa (§ 14).
Piuttosto nel senso concreto di " bene ", ma di natura spirituale, in un passo delle Rime relativo alla virtù, definita possession che sempre giova (CVI 42).
Come " possedimento ", " proprietà ", in Vn XIV 8: gli spiriti del viso (della vista), che per lo smarrimento del poeta erano rimasti fuori de li loro istrumenti (§ 5), gli occhi, occupati da Amore, possono ritornare a le loro possessioni una volta che egli si è riposato alquanto.