post-Tangentopoli
(post Tangentopoli), s. m. e agg. inv. Il periodo successivo allo scandalo di Tangentopoli; a esso relativo.
• E dire che i cittadini, nel 1993, votarono «Sì» al referendum abrogativo del finanziamento pubblico. Ebbene da allora, denunciarono i Radicali, con l’escamotage dei rimborsi elettorali «la media annuale dei fondi pubblici ai partiti è aumentata del 600 per cento». Alla faccia della moralizzazione post Tangentopoli. (Tommaso Montesano, Libero, 5 aprile 2008, p. 8, Primo Piano) • Il livello dell’acqua (le risorse economiche pubbliche) nella tinozza del potere s’è abbassato per la crisi e, dal fondo, sta affiorando, nella melma, tutta la pochezza di cui la politica «strutturata» si è nutrita negli anni del post-Tangentopoli. (Sergio Luciano, Italia Oggi, 8 giugno 2012, p. 2) • «Con il clima di allora, post Tangentopoli, comprendo le ragioni della scelta, ma anche quella decisione ha avuto evidenti conseguenze negative. A questi errori, che rattrappiscono l’economia genovese, si aggiungeranno poi negli anni successivi scelte nazionali di politica industriale penalizzanti per la città» (Gianni Vassallo intervistato da Roberto Onofrio, Secolo XIX, 28 aprile 2017, p. 20, Genova).
- Derivato dal s. f. inv. Tangentopoli con l’aggiunta del prefisso post-.
- Già attestato nella Stampa del 18 settembre 1992, p. 10, Interno (Pierluigi Battista), usato come s. m.