post-verita
post-verità s. f. e agg. inv. Affermazione che si appropria di una pretesa verità, senza riscontro, facendole eco, diffondendola e propagandola.
• Il ricorso al Tar sulla questione del quesito referendario ha avuto l’effetto di aprire un nuovo fronte di polemiche, col governo che ‒ questo è il punto che «rode» a [Matteo] Renzi ‒ si ritrova nella parte dell’«imputato», è costretto a difendersi, «a prescindere dai fatti ‒ si sfoga il premier ‒ perché oramai sulla Rete vale la post-verità», cioè una menzogna trasformata in verità, secondo una tendenza teorizzata negli Stati Uniti. (Fabio Martini, Secolo XIX, 6 ottobre 2016, p. 2, Primo piano) • Si può dire in tanti modi: i fatti non contano più, la menzogna e la diceria hanno rimpiazzato la verità, la gente crede alle frottole. «Post-truth», post-verità, riassume il concetto ed è diventata la «parola internazionale dell’anno». L’ha scelta l’Oxford Dictionary, bibbia e punto di riferimento della lingua anglosassone (e non solo), definendola come «l’aggettivo che descrive una situazione in cui i fatti obiettivi sono meno influenti sull’opinione pubblica rispetto agli appelli emotivi e alle convinzioni personali». È il termine che in un certo senso ha deciso le due elezioni cruciali degli ultimi dodici mesi: il referendum britannico sulla Brexit e le presidenziali americane. Ma incarna un fenomeno ancora più ampio, va dalla politica alla società, dal pubblico al privato, dall’Occidente ai paesi emergenti. Domina il web, in particolare i social network, come sottolinea il mea culpa in questi giorni di Facebook e Twitter, ma dilaga anche su altri media, la tv, i talk-show radiofonici, i giornali, nelle battute che si ascoltano al bar, sul bus, in ufficio. (Enrico Franceschini, Repubblica, 17 novembre 2016, p. 7) • Vedendo le cronache, ci si accorge insomma che esiste anche il clochard del fronte del no. Non è politicamente corretto segnalare questa forma di autodistruzione? Vale comunque la pena di farlo, per non finire inghiottiti in quella post-verità di cui i media parlano sempre, per stigmatizzarla, ma che si compone anche del sottacere il fatto che talvolta le vittime di una situazione ‒ adesso è la città ghiacciata ‒ non si sforzano fino in fondo, razionalmente, di mettersi in salvo. (Mario Ajello, Messaggero, 9 gennaio 2017, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dal s. f. inv. verità con l’aggiunta del prefisso post-, ricalcando l’espressione ingl. post-truth.