postcapitalismo
L’insieme delle pratiche economiche che si allontanano dal capitalismo non per sostituirvi lo Stato, come è avvenuto con la pianificazione sovietica, ma tendendo a porre il capitale in posizione non più centrale. I confini del p. sono dunque incerti e mutevoli: essi possono includere il superamento del modello fordista di produzione (➔ postfordismo), verso un’era postindustriale, e fare specifico riferimento a forme di impresa non capitalista, come le cooperative, il terzo settore (imprese sociali, istituzioni non profit, ➔ terzo settore, economia del) e anche le piccole imprese, dove a prevalere sono le doti umane (competenza, capacità imprenditoriale, qualità del prodotto e del servizio). L’economia della conoscenza, o immateriale, e la sussidiarietà che spinge lo Stato a liberarsi di molte attività gestionali fanno da supporto al p., che realizza un mercato maggiormente pluralista, in cui il capitalismo viene a occupare il segmento delle attività più standardizzate e su larga scala, lasciando spazio ad attività economiche mosse da altri principi di funzionamento (equità, reciprocità) e diversi obiettivi (soddisfacimento di bisogni postmaterialistici).