postmodernismo
Corrente di pensiero. Il concetto di «postmoderno» è stato introdotto nel dibattito filosofico e culturale dal saggio di J.-F. Lyotard La condition postmoderne (1979), in cui il filosofo francese descrive l’Età contemporanea come quella in cui la modernità ha raggiunto il suo termine con la delegittimazione dei «grandi racconti» (grands récits), ovvero delle prospettive filosofiche e ideologiche che, a partire dall’Illuminismo, hanno ispirato e condizionato le credenze e i valori della cultura occidentale: il «racconto» del processo di emancipazione degli individui dallo sfruttamento, quello del progresso come indefinito miglioramento delle condizioni di vita, quello della dialettica come legittimazione del sapere in una prospettiva assoluta. In questa prospettiva, l’età postmoderna, non più legata ai grandi progetti, si caratterizza per la pluralità dei discorsi la cui validità è solo strumentale e contingente: un atteggiamento che mira a dare risposte pragmatiche e non sistematiche ai problemi dell’uomo. In Italia, al concetto di postmoderno ha dedicato particolare attenzione G. Vattimo, che ha elaborato la nozione di «pensiero debole» per definire l’atteggiamento filosofico che ha preso atto della dissoluzione delle certezze e dei valori assoluti.