postremo
Una sola volta, in rima, in Pd XVI 147 ne la sua pace postrema, " estrema ", " ultima ", " quia scilicet non erat amplius futura pax in Florentia " (Benvenuto), cioè " nel finire della sua pace " (Chimenz, che nota ancora: " costruzione latineggiante ").
Secondo il Porena, si tratta forse di " un costrutto doppiamente latineggiante: pace postrema sta per fine della pace, e nella fine della pace è un in finem pacis, come complemento di effetto. È insomma come si dicesse: ‛ ... con l'effetto di perdere per sempre la sua pace ' ".