POTENZA (lat. Potentia; A. T., 24-25-26 bis)
Fiume dell'Appennino Marchigiano il cui vasto anfiteatro sorgivo è limitato, a ponente, dai monti Penna (m. 1432) e Pennino (m. 1570), e a levante, da un'altra catena minore, parallela alla precedente, sviluppata dal Gemmo (m. 1202) all'Igno (m. 1434), calcareo-mesozoiche entrambe; le acque così, per defluire all'Adriatico, hanno solcato profondamente la seconda catena con la Gola di Pioraco (m. 481). In tale anfiteatro i due rami sorgivi maggiori confluiscono a Pioraco con valli affatto diverse, larga, solatia, con piani lacustri quaternarî e attuali la superiore o di Fiuminata (m. 481), profonda, oscura, l'inferiore o della Scurosa e di Sorti (m. 716), ove risorgono le copiose acque del carsico bacino di Monte Lago (m. 1100-1000), assorbite lassù da più inghiottitoi. Il corso superiore, per Castel Raimondo (m. 307) e San Severino (m. 238), attraversa il fondo eocenico e miocenico della sinclinale camertina, vincendo l'ostacolo della catena del S. Vicino nella lunga Gola di san Severino; il corso medio, con più larga valle, va dalla gola, attraverso il miocenico passo di Treia, a Villa Potenza (metri 100); il corso inferiore e il deltale, da Villa Potenza alla foce (m. 1500 a S. di Porto Recanati) è in ampia valle, allontanandosi sempre più per opera di degradazione quaternaria le serie laterali delle colline plioceniche (sabbioni e argille), mentre le piane terrazzate d'alluvione, acquistano maggiore estensione. La lunghezza del corso è di km. 95; la superficie del bacino di kmq. 755 per intero in provincia di Macerata; la portata media è di mc. 10 al secondo; il regime torrentizio, con grandi magre e piene impetuose (ottobre-novembre; primavera), nelle quali la portata supera 50 volte la media; le ghiaie, in prevalenza calcaree, abbondano dopo il passo di Treia, ove l'alveo si allarga straordinariamente, solcato da tenui acque perenni.
Gli affluenti di sinistra sono: il Fosso Grande, il Casignano e il Menocchia, tutti derivanti dalla ruga cingolana; di destra il Palente, impluvio della sinclinale camertina. Le acque del Potenza sono mediocremente pescose; nelle sorgive è la trota. L'economia del bacino superiore è prevalentemente forestale e industriale (cartiere, concerie, molini), dell'inferiore, agricola (grani e bovini). L'insediamento maggiore, antichissimo, è San Severino (Septempeda) sorto allo sbocco della gola omonima; presso la foce e, alla destra, è S. Maria di Potenza (m. 7), già abbazia famosa dal titolo Sancta Maria ad pedem Potentiae, dal nome della scomparsa città di cui sono alcune vestigia nei pressi.
V. marche, XXII, p. 222.
Bibl.: E. Ricci, La perennità dei fiumi marchigiani, in Boll. Federaz. Appenn. umbro-marchigiana, 1911 segg.; N. Parisani, Le gole di Pioroco, tav. XXVIII, di Itinerario art. delle Marche, Roma 1921.