potenzialmente
Il termine vale propriamente " in potenza " e si contrappone sia all'espressione ‛ in atto ' che all'espressione ‛ in abito '. Occorre una sola volta, in Cv IV XXI 5 [l'intelletto possibile] potenzialmente in sé adduce tutte le forme universali, secondo che sono nel suo produttore, e tanto meno quanto più dilungato dalla prima Intelligenza è: l'intelletto possibile, unendosi all'anima in vita (§ 4), porta con sé " in potenza " le forme universali che sono in Dio, e così partecipa della luce e della bontà del creatore in proporzione della maggiore o minore perfezione naturale dell'anima cui si unisce.
Poiché in Pg XXV 72 si dice che l'intelletto, spirito novo, è di vertù repleto, è cioè ricco dei germi di tutta la conoscenza, p. va accostato, più che al " potentialiter " della scolastica, che è privo di particolari connotazioni, al termine " seminaliter " quale si trova, ad es., nelle opere di Bonaventura: cfr. Breviloquium II 2 § 5 " Unde in illis septem diebus [della creazione] quasi seminaliter praecessit distinctio omnium temporum, quae explicantur per decursum septem aetatum ", e II Sent. d. XVIII, a. I, q. 2 " seminalis ratio dicit virtutem creatam; non enim dicitur in Deo res esse seminaliter ", giacché in Dio le cose sono " exemplariter " o " idealiter ", e " omne quod fit seminaliter fit naturaliter ". Per un riepilogo delle dottrine agostiniane del sec. XIII, utile a chiarire il contesto in cui si colloca questo passo, v. INTELLETTO POSSIBILE.