pozzo
pózzo [Der. del lat. puteus] [LSF] Propr., scavo ad asse verticale e in genere cilindrico, praticato nel terreno per attingere acqua o per altri scopi, per es., per versarvi acque o materiali di rifiuto; con signif. figurati, per indicare oggetti la cui forma o il cui scopo ricorda quella di questo scavo. ◆ [ALG] Nella teoria dei campi vettoriali, lo stesso che sorgente scalare negativa o polo negativo del campo, cioè punto nel quale la divergenza del vettore del campo è negativa; la denomin. deriva dal fatto che linee del campo terminano ("si gettano") in un un punto del genere; portata, o intensità, di un p. è il flusso del vettore del campo attraverso una superficie chiusa elementare avente il p. al suo interno (se il campo fosse quello di velocità di una corrente fluida, coinciderebbe con la portata nel senso usuale del termine, per es. in litri al secondo di acqua che si riverserebbe nel p.): v. campi, teoria classica dei: I 470 e. ◆ [STF] [EMG] P. di Faraday, o di Faraday-Beccaria: la prima denomin. di ciò che oggi si chiama collettore (←) di carica. ◆ [MCQ] P. quantico, o quantistico, semplice e multiplo: denomin. delle buche di potenziale caratteristiche delle eterostrutture e dei superreticoli: v. eterostrutture a semiconduttori: II 508 b e strutture quantiche: sviluppi recenti: VI 648 b. ◆ [ANM] Portata, o intensità, di un p.: v. sopra: [ALG].