PRAGA (XXVIII, p. 145)
Occupata il 15 marzo 1939 dalle truppe tedesche, la capitale cecoslovacca fu sottoposta per sei anni alle persecuzioni delle autorità germaniche d'occupazione. Il 15 novembre 1939, durante i funerali dello studente Opletala, ucciso dalla polizia nazista, si venne ad uno scontro sanguinoso tra studenti e polizia. Parecchie persone vennero arrestate e giustiziate; le università furono chiuse e tali rimasero fino alla fine della guerra. Dopo l'uccisione (27 maggio 1942) di R. Heydrich, a Praga fu proclamato lo stato d'assedio. Migliaia di persone vennero arrestate, centinaia fucilate. Tutta la popolazione d'età superiore ai 16 anni dovette denunciarsi alla polizia e fu sottoposta al servizio del lavoro obbligatorio. Praga subì durante la guerra tre bombardamenti, tra i quali particolarmente grave fu quello del 14 febbraio 1945, che costò la vita a 700 persone.
Nell'aprile 1945, con l'avvicinarsi delle truppe russe, lo stato di tensione in città aumentò considerevolmente. Nella notte tra il 4 ed il 5 maggio si venne ai primi scontri armati tra Cèchi e Tedeschi, scontri che nei giorni seguenti si svilupparono in aspra lotta per le strade, soprattutto nella parte vecchia della città. Finalmente la sera dell'8, giunte ormai le truppe sovietiche a pochi chilometri dalla capitale, le unità tedesche si allontanarono verso ovest. La mattina del 9 maggio la città imbandierata accolse entusiasticamente i soldati del 1° fronte ucraino. L'insurrezione del 5-8 maggio costò la perdita di circa 7000 vite umane.
La città conta attualmente (1947) 921.416 abitanti.