preaffido
s. m. Istituto giuridico che prevede un periodo di affidamento che precede l’adozione.
• [tit.] Pre-affido prima dell’adozione e «abiura» dell’utero in affitto / Pd spaccato dai paletti cattolici [testo] Preaffido di due anni prima dell’adozione e dichiarazione giurata di non aver fatto ricorso all’utero in affitto. I cattolici del Pd si aggrappano a una coppia di emendamenti per salvare l’unità del partito o sarebbe meglio dire, per non arrivare a uno scontro frontale. (Goffredo De Marchis, Repubblica, 26 gennaio 2016, p. 12, Interni) • i cattodem restano fieramente contrari alla stepchild adoption (la possibilità cioè di adottare il figlio naturale del compagno/a all’interno della coppia omosessuale); e le altre soluzioni avanzate nelle ultime ore come l’affido rafforzato o anche il preaffido hanno un difetto non di poco conto dal punto di vista dei vertici dem in Senato: non servirebbero a tenere dentro gli alfaniani del Nuovo centrodestra, fermi sulla posizione dello stralcio del tema adozioni, e rischierebbero di provocare la rivolta della sinistra del Pd (Emilia Patta, Sole 24 Ore, 16 febbraio 2016, p. 20, Politica e società) • Il bambino, nato quando i due erano già in carcere, ora è in preaffido. Secondo la Procura generale «i nonni sono idonei». (Elisabetta Andreis e Gianni Santucci, Corriere della sera, 1° dicembre 2017, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dal s. m. affido con l’aggiunta del prefisso pre-.
- Già attestato nella Repubblica del 4 luglio 1997, p. 9 (Ottavio Ragone).