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PREDICATO

di Goffredo COPPOLA - Guido CALOGERO - Giacomo DEVOTO - - Enciclopedia Italiana (1935)
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PREDICATO

Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giacomo DEVOTO

. Col latino praedicatum Boezio tradusse il termine logico di καρτηγούμενον o di κατηγόρημα, messo in uso da Aristotele. Questo significava letteralmente "ciò che viene asserito, enunciato", ed era definito appunto come "ciò che si afferma nei riguardi di un soggetto" (ὑποκείμενον, subiectum). Soggetto e predicato erano perciò i due termini, o "noemi", che risultavano connessi nella sintesi del giudizio, forma fondamentale del pensiero dianoetico. E in quanto il predicato, designando la classe a cui apparteneva il soggetto o la qualità di cui esso partecipava insieme con altri, aveva estensione maggiore di quella del soggetto, al sommo dell'universale gerarchia logica si presentavano alcuni predicati generalissimi, sotto cui poteva esser sussunta ogni altra realtà senza che invece essi potessero esser soggetto di altro più vasto predicato. Di qui la dottrina aristotelica delle "categorie", (v. categoria) cioè dei "predicati" supremi del reale, e quella dei cinque praedicamenta (genere, specie, differenza, proprietà, accidente), che non ne era se non una diversa forma, più legata ai motivi costituenti della gerarchia platonica delle idee. Dal punto di vista puramente logico, qualsiasi noema poteva apparire come predicato in un giudizio; ma dal punto di vista dell'adeguazione al reale, che solo poteva fondare la verità oggettiva del giudizio stesso, la sintesi logica del predicato col soggetto doveva riflettere la sintesi reale della sostanza con l'attributo.

Da ciò deriva il rapporto, tanto d'identità quanto di distinzione, che ha legato i due termini di "predicato" e di "attributo" in tutto il posteriore uso terminologico. Da un lato, infatti, quei due termini sono stati considerati come equivalenti e si è così, per es., parlato sia di attributi sia di predicati della natura divina;. dall'altro, si è veduto nel predicato una semplice funzione logico-verbale, e nell'attributo una qualità oggettiva. Nel pensiero moderno il concetto di predicato ha d'altronde sempre più perduto importanza, in relazione col diminuito interesse per la logica formale aristotelica; mentre ne ha acquistato sempre più, attraverso la trasformazione kantiana, quel concetto di "categoria" (v.) che nelle origini gli era identico.

Grammatica. - Azione o qualità attribuita al soggetto, il predicato è nucleo essenziale della proposizione e frase, rappresentato dal verbo quando si tratta di un'azione (predicato verbale) o dal verbo sostantivo più il nome quando si tratta di un rapporto di qualità (predicato nominale): Giovanni lavora, Giovanni è operaio (v. giudizio).

Vedi anche
categoria diritto ● categoria e qualifiche professionali Sistema di classificazione volto a identificare e raggruppare i vari profili professionali, in modo da delineare il regime giuridico ed economico cui è sottoposto il prestatore d’opera nell’ambito del rapporto di lavoro. È possibile distinguere le categoria ... sostanza anatomia In biologia e in anatomia, materia organica e organo che presentano aspetto omogeneo e limiti ben definiti. sostanza bianca e sostanza grigia Le due componenti fondamentali del sistema nervoso centrale, così denominate, la prima per il colore delle fibre mieliniche di cui è ricca, e la seconda ... soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, soggetto ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente antitetico a quello che esso aveva in origine. Il latino subiectum, che traduce il greco ὑποκείμενον, ... modalità modalità matematica Nella logica, ciascuno dei modi con cui può configurarsi il nesso fra soggetto e predicato. ● Nella sillogistica aristotelica, i giudizi erano distinti a seconda che il nesso che univa il soggetto al predicato non fosse più la semplice asserzione di uno stato di fatto (S è P), ...
Altri risultati per PREDICATO
  • predicato
    Enciclopedia della Matematica (2013)
    predicato in logica, espressione di una proprietà o di una relazione relativa a una o più costanti o variabili che ne costituiscono gli argomenti. I predicati traducono in espressioni simboliche alcune affermazioni del linguaggio naturale. Per esempio, indicando con il simbolo P(x, y) (si legge «P di ...
  • predicato
    Dizionario di filosofia (2009)
    Dal lat. tardo praedicatum, trad. del gr. κατηγορούμενον «detto, asserito». Ciò che si predica, cioè si afferma o si nega intorno a un soggetto. Aristotele, analizzando nelle sue opere logiche la forma più elementare dell’espressione linguistica, con la quale si enuncia un qualsiasi stato di fatto, ...
  • predicato
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    predicato [Der. del lat. praedicatum, part. pass. neutro sostantivato di praedicare "rendere noto"] [ALG] [FAF] (a) Ciò che si afferma o si nega intorno a un soggetto; (b) nella logica matematica, attributo di uno o più soggetti, come, per es., "allineati" nella proposizione "i punti A, B e C sono allineati". ...
Vocabolario
predicato
predicato s. m. [dal lat. praedicatum, part. pass. neutro sostantivato di praedicare (v. predicare), che come termine della logica e della grammatica traduce, nel lat. tardo e mediev., il gr. κατηγορούμενον «detto, asserito»]. – 1. Ciò...
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