PREDIL
. Importante passo, all'estremità nord-occidentale delle Alpi Giulie, che pone in comunicazione l'alta valle dell'Isonzo con la conca di Tarvisio. Situato a quota 1156, tra le pareti ripide e rocciose del M. Guarda (Skutnik, m. 1867) a nord, e della Cima del Lago (Seekopf, m. 2122) a sud, immette dalla valle del Coritenza (affluente dell'Isonzo) in quella del Rio del Lago (Rio Bianco). La valle dei Rio del Lago, a sua volta, verso nord, adduce alla conca di Tarvisio e, verso sud-ovest, attraverso la sella di Nevea (m. 1198) e il canale di Raccolana, allaccia la valle Coritenza con il canale del Ferro (fiume Fella) e quindi con il bacino del Tagliamento. Il Rio del Lago attraversa e contribuisce a formare il grazioso lago del Predil (o di Raibl, quota 960), lungo km. 1,5 e largo m. 500. Le acque del lago sono utilizzate per il lavaggio del minerale di piombo delle miniere di stato di Cave del Predil (Raibl). Il passo è attraversato dalla rotabile Gorizia-Tolmino-Caporetto-Plezzo-Tarvisio alla quale, a Caporetto, si unisce l'altra importante arteria proveniente da Udine e Cividale.
Il Passo del Predil, trovandosi al confine della Carnia con la regione Giulia, ha subito nel passato le sorti dell'una e dell'altra regione. Era conosciuto dai Romani, sin dall'epoca della prima occupazione della regione Carnica, nel sec. V di Roma. Sembra che distaccamenti di Unni e di Eruli abbiano attraversato il passo, nella loro discesa in Italia (452-476). Il Passo del Predil costituì in seguito il confine fra i possedimenti del vescovo di Bamberga e quelli del patriarcato di Aquileia, e, nel sec. XV, fra i possedimenti della repubblica veneta e quelli dell'Austria. Nell'evo moderno, il passo del Predil non fu teatro di particolari avvenimenti militari, fino all'epoca napoleonica, allorché operazioni ed episodî di ben cinque campagne si svolsero attraverso le Alpi Giulie e Carniche. Sono da ricordarsi le operazioni del Bonaparte nel 1797, che varcò la Pontebba e il Predil su due colonne, le quali si riunirono a Tarvisio e, quindi, si portarono a Villach sulla Drava, dove si congiunsero a Joubert che, per il Brennero e la Pusteria, doveva seguire quel fiume. Nel 1805, altre truppe francesi percorsero la Pontebbana e la strada del Predil, inseguendo gli Austriaci dell'arciduca Giovanni. Nel maggio 1809, le truppe del viceré Eugenio, vittoriose nella pianura friulana, tornarono ad avanzare per la Pontebbana e il Predil, incontrarono strenua resistenza a Malborghetto e al Predil, dove un monumento ricorda il valore dei caduti il 18 maggio di quell'anno. All'inizio della guerra italo-austriaca, 1915-18, le artiglierie italiane aprirono ben presto il fuoco contro le opere fortificatorie di Malborghetto, di Raibl e del Predil, che mantennero costantemente sotto la loro azione, fino alla ritirata dell'ottobre 1917.
Col trattato di S. Germano, il Passo del Predil, unitamente alla conca di Tarvisio, rimase assegnato all'Italia.
Fortificazioni. - La pace di Vienna del 1866, che segnava la cessione della Venezia e ne fissava "l'iniquo" confine, secondo la frontiera amministrativa tracciata nel 1815 per il Lombardo-Veneto, aveva lasciato il territorio italiano esposto alla facile invasione avversaria. L'Austria mantenne, a suo favore, le testate delle valli più importanti, che già in passato aveva sbarrato con i forti di Malborghetto, Raibl, Predil, ecc., e, sin dal 1881, accarezzando idee offensive, provvide a migliorare l'armamento delle opere fortificatorie esistenti e a costruirne delle nuove e a sistemare nuove strade di puro interesse militare. Scoppiato il conflitto europeo, l'Austria, presentendo l'entrata in guerra dell'Italia, diede mano, con febbrile celerità, allo sbarramento delle principali comunicazioni costruendo ovunque nuove difese, robusti lavori in caverne ed estesi reticolati. Al Predil, furono allestiti due distinti gruppi di opere: nella valle del Rio del Lago, contro le provenienze della Val Raccolana-Sella di Nevea, e nella valle Coritenza contro le provenienze dalla valle dell'Isonzo. Nella valle del Rio del Lago era stata costruita una prima linea difensiva continua che, partendo dal massiccio del Jof Fuart, per il Fischbach, Krummbach, fondo valle, Kanzel Vaupa, Klein Schlichtel, Val Mozenca, si collegava al Rombon. Una seconda linea appoggiantesi al Raube Kopf e allo Zotten Kopf, sbarrava la valle a destra del Lago del Predil e una larga fascia di reticolati scendeva sul lago. Contro le provenienze della valle dell'Isonzo vennero modernamente armati, e circondati da numerose altre opere difensive, il grande forte del Predil, poco prima del valico (quota 1112) e due forti di Plezzo (già Flitsch) sulla chiusa omonima. Queste opere furono costantemente battute dalle artiglierie italiane e vennero gravemente danneggiate.