Pseudonimo dello scrittore indiano Dhanpat Rāy (Lamhi, Benares, 1880 - Benares 1936). Di origini modeste, iniziò la sua carriera letteraria scrivendo in urdū sotto lo pseudonimo di Nawāb Rāy; la prima raccolta di novelle, Soz-e vatan ("Il dolore della patria", 1909), venne sequestrata per il contenuto ritenuto sovversivo. In seguito sostituì il suo pseudonimo con quello di P. e iniziò a scrivere in hindī. Fedele all'impegno sociale, P. si prodigò per condannare lo squallore della vita dei ceti più poveri, oppressi da un sistema sociale che non offre speranze. Fu soprattutto nella brevità delle novelle che P. espresse il più crudo realismo, dando spazio invece nei romanzi a una sottile vena sentimentale. Autore prolifico, scrisse circa trecento novelle e numerosi romanzi, fra cui Premāśram ("Istituzione d'amore", 1922), Raṅgbhūmi ("Mondo d'azione", 1924), Godān ("Il dono della vacca", 1936), considerato il suo capolavoro, e Maṅgalasūtra ("Il medaglione della sposa", post., 1940), rimasto incompiuto.