PŘEMYSL OTTOCARO I duca e poi re di Boemia
Figlio di Vladislao II e di Giuditta di Turingia, usurpò il governo per la prima volta già nel 1191 con la rivolta contro il duca Venceslao, figlio di Sĕbeslao II, ma fu costretto nel 1193 a cederlo al duca e vescovo di Praga Enrico Břetislao. Soltanto quando, dopo la morte di Enrico Břetislao, nel 1197, fu designato a succedere Vladislao, fratello minore di P. Ottocaro, questi riprese la lotta per il trono. Ma prima della battaglia decisiva i due fratelli si riconciliarono e P. Ottocaro divenne duca di Boemia, mentre Vladislao si contentò del margraviato di Moravia. Ottocaro nel suo lungo governo (1197-1230) riuscì con abilissima politica a conquistare ai duchi di Boemia la corona regia ereditaria e a rinforzare notevolmente la posizione che la Boemia godeva nel quadro dell'impero romano-germanico. Nella lotta seguita alla morte di Enrico VI fra i due re allora eletti, Filippo di Svevia e Ottone IV di Brunswick, Ottocaro seguì dapprincipio le parti di Filippo e ottenne da questo, già nel 1198, il conferimento della corona regia ereditaria. Dopo però, per l'influenza del nuovo papa Innocenzo III, egli abbandonò, nel 1202, la fazione ghibellina per allearsi con Ottone IV, dal quale ebbe nel 1203 la conferma di tutti i privilegi del 1198. Il papa stesso, per il quale il potente P. fu alleato prezioso, riconobbe nel 1204 la regia dignità per la Boemia e promise inoltre di elevare il vescovato di Praga ad arcivescovato. Però, poco dopo, P. nuovamente passò al partito ghibellino, e così ancora alcune volte mutò alleanze per ottenere sempre nuovi vantaggi per sé e per la Boemia.
Dopo l'assassinio di Filippo di Svevia (1208), P. passò dalla parte di Ottone IV, ma quando questi nel 1210 s' inimicò Innocenzo III, P. favorì il nuovo candidato papale Federico II. Ottone si vendicò col nominare nel maggio 1212 re di Boemia Vratislao, nato dal primo matrimonio di P. con Adleta di Misnia; in compenso però Federico II contraccambiò l'appoggio di P. con la conferma di tutti i precedenti privilegi nella cosiddetta bolla d'oro di Sicilia emanata il 25 settembre 1212 a Basilea. Questa bolla costituì poi la base giuridica dei rapporti del regno di Boemia con l'impero sino ai tempi di Carlo IV.
Anche nella politica interna il governo di P. è di grande importanza per aver risolto la questione delle relazioni fra lo stato e la chiesa in Boemia. Fino ai primi del sec. XIII la chiesa in Boemia fu pienamente sottomessa al potere secolare, ma sotto il re P., per iniziativa di Andrea, vescovo di Praga, s'iniziò una lotta tenace per la liberazione della chiesa boema dal giogo dello stato. Il conflitto fu liquidato soltanto con l'intervento del legato papale Gregorio, richiesto da P., e suggellato dai privilegi degli anni 1221 e 1222, i quali diventarono base delle libertà ecclesiastiche in Boemia.
Gli ultimi anni del governo di P. furono offuscati da gravi insuccessi nella politica estera. Il figlio dell'imperatore Federico II Enrico re dei Romani annullò, per gl'intrighi del duca austriaco Leopoldo di Babenberg, il suo fidanzamento con Agnese (più tardi beatificata), figlia di P., conchiuso nel 1219, e sposò Margherita, figlia dello stesso Leopoldo. P., offeso, condusse due incursioni in Austria (1226 e 1230), ma morì, prima che la divergenza si fosse risolta, il 15 dicembre 1230. Questo motivo prettamente dinastico attirò l'attenz;one della politica cèca verso le terre austriache, ciò che la caratterizzò fino alla caduta di Přemysl Ottocaro II.
Bibl.: J. Plešinger, Cirkevne-politický zápas biskupa Ondřeje II s Přemyslem I (La lotta ecclesiastico-politica del vescovo Andrea II con Př. I), in Časopis Matice Moravské, XXXV, Bruna 1911; J. Žák, Aus der Zeit des Kirchenstreites zwischen Otakar I. und dem prager Bischofe Andreas, in Mitteil. d. Verins für Geschichte d. Deutschen in Böhmen, LVIII, Praga 1920. V. bibl. d. v. seguente.