PREPOSITO
Il titolo di praepositus nella Roma imperiale indicava il rappresentante di un potere superiore alla testa di una collettività o di uno speciale servizio. Aveva gli stessi poteri del praefectus, distinguendosi però da questo in quanto il titolo di praepositus stava a indicare in modo particolare il preposto ad un raggruppamento temporaneo di funzionarî e di subalterni, che usciva dai quadri regolamentari dell'esercito e dell'amministrazione.
Si ebbero così prepositi comandanti di distaccamenti militari (vexillationes) più o meno importanti, amministratori di territorî e conservatori di depositi (per es., praepositus vexillationibus per Asiam, Lyciam praep. operis marmorum, praep. numero Illyricorum, ecc.). Anche gli ufficiali delegati a comandi superiori alla competenza del loro grado gerarchico erano dei praepositi (prae. alae, prae. cohortis, ecc.). Così anche i capi servizio, generalmente liberti imperiali, che troviamo alla testa di uffici finanziarî o di gruppi d'impiegati addetti a quegli uffici in Roma o nelle provincie (per es., procurator Aug. n. praepositus vectigalis ferrariarum, praep. stationis vigesimae hereditatium). Altri praepositi soprintendevano a diversi servizî della casa imperiale (per es.: praep. cocorum, praep. auri potorii, praep. a crystallinis, ecc.). Dopo Costantino il titolo si trova attribuito a capi servizio della casa imperiale anche di grado elevato, quali, ad es., il praep. sacri cubiculi, il praep. sacri Palatii, ecc. Vedi anche Prevosto.