prescrivere (prescribere)
Esclusivo del Paradiso, vale " porre un limite ", " porre un termine ": XXI 103 Sì mi prescrisser le parole sue, / ch'io lasciai la quistione, " mi rinchiusono dentro al termine del qual non avessi a uscire " (Landino): " prescrivere propriamente significa ‛ assegnar termine ad alcuna cosa ', il quale da essa non si possa trapassare " (Daniello; per la variante preciser, v. Petrocchi, ad l.); XXIV 6 prima che morte tempo li prescriba (in rima con ciba e preliba; queste, e quelle di Pd X 23-27 preliba / ciba / scriba, sono le uniche rime in -iba della Commedia), " cioè finanzi che morte li termini lo tempo del vivere " (Buti). A tal proposito Benvenuto rimanda all'originario valore giuridico del verbo: " antequam mors corporalis praeoccupet sibi tempus, ita quod tempus non sit amplius suum, sicut res propria desinit esse domini praescriptione temporis secundum leges civiles ". Analogamente, in XXV 57 anzi che 'l militar li sia prescritto, " prima che sia terminato... il tempo assegnato alla sua milizia terrena " (Sapegno e altri, come già il Tommaseo; ma l'Ottimo, con più aderenza alla forma passiva del verbo: " cioè tolto per morte ": e così intendono anche il Buti e Benvenuto).