presenza (presenzia)
Indica fondamentalmente l' " essere presente ", cioè lo " stare in un determinato luogo "; ovvero, quando prevale l'idea di essere visto, vale " cospetto ", " vista ": Cv I III 6 la stima oltre la veritade si sciampia [" si amplia "]... la presenzia oltre la veritade stringe, cioè la fama dilata lo bene e lo male oltre la vera quantità... la presenza ristringe per opposito (IV 1; quindi anche ai §§ 2, 5, 8, 10 e 12); IV 11 l'uomo buono dee la sua presenza dare a pochi, cioè deve mostrarsi a pochi; Vn XVIII 3 A che fine ami tu questa donna, poi che tu non puoi sostenere la sua presenza?
Frequente la locuzione ‛ ne la p. ' o ‛ a la p. ' di qualcuno: Vn XXVI 15 ne la sua presenzia, " al cospetto di Beatrice " (cfr. Pg XXX 35 a la sua presenza) e, con lo stesso significato, Pd XI 101 [s. Francesco] ne la presenza del Soldan superba / predicò Cristo; Cv III X 2, IV XXV 8, Fiore LXXIX 13 Amor... / vide Falsembiante in sua presenza, " davanti a sé "; Cv III IX 12 a la presenza del sole e a la sua assenza; e a la presenza..., cioè " quando c'è " (v. anche I IV 4). Va considerato a parte Pd XXVII 24 Quelli [Bonifacio VIII] ch'usurpa in terra il luogo mio / ... che vaca / ne la presenza del Figliuol di Dio, dove il Landino precisa: " Non dice assolutamente ‛ che vachi ', imperò che seguirebbe che non fussi vero e legittimo papa... ma ‛ vaca nel conspetto del figliuol di Dio ', perché ha pervertito l'‛ offizio ' suo, e per consequens Cristo lo ripruova come apostata ".