pressa
La parola vale " calca ", " ressa ", in Fiore CL 3 Molto mi dolea il cuor quand'i' vedea / che l'uscio mio stava in tal soggiorno! / Che vi solea aver tal pressa 'ntorno / che tutta la contrada ne dolea; e così in Pg VI 8 el [il vincitore del gioco de la zara, v. 1] non s'arresta, e questo e quello intende; / a cui porge la man, più non fa pressa; / e così da la calca si difende, dove però forma un'unica locuzione con il verbo: ‛ far p. ', cioè " accalcarsi ". Benvenuto chiosa: " Ipse tamen non remoratur, sed continuo eundo porrigit manum isti et illi, et ita paullatim exonerat se a pressura ".