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di Gianpaolo Crudo - Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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pressione

Gianpaolo Crudo

Nel linguaggio finanziario, riferito in primo luogo a p. fiscale, l’indicatore di finanza pubblica ottenuto dal rapporto tra le entrate tributarie e contributive e il reddito prodotto dal territorio preso a riferimento.

Pressione fiscale

La p. fiscale evidenzia in termini percentuali il sacrificio imposto alla collettività dal settore pubblico (➔ imposta p). Le entrate tributarie comprendono i pagamenti effettuati dagli operatori economici in favore delle amministrazioni centrali, degli enti pubblici territoriali (Comuni, Province e Regioni): in sintesi, le entrate relative alle imposte dirette (IRPEF, IRES, IRAP), quelle indirette (IVA) e le imposte in conto capitale (imposta di registro, sulle successioni, proventi da sanatorie fiscali). Le entrate contributive includono i contributi previdenziali, quelli per l’assicurazione obbligatoria e i versamenti per il trattamento di fine rapporto. Detti contributi sono raccolti prevalentemente dagli enti pubblici non territoriali come l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (➔ INPS) e l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (➔ INAIL). Le entrate fiscali contabilizzate nel numeratore del rapporto possono essere individuate nel Conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche (➔ bilancio pubblico). Il denominatore del rapporto prende in considerazione il reddito realizzato dai fattori produttivi (terra, capitale e lavoro): per convenzione, il Prodotto Interno Lordo (PIL). Si può osservare come l’elaborazione dell’indice di p. fiscale sia affidata all’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) che, a tale fine, segue i criteri stabiliti nel Sistema dei conti economici europei (SEC 95), stabiliti con regolamento 2223/1996/CE. L’indice di p. fiscale è un elemento fondamentale per determinare i livelli di competitività (➔) e performance (➔) del sistema economico. Si può evidenziare come l’economia italiana si caratterizzi per l’elevata p. fiscale, con un valore percentuale superiore al 45% per l’anno 2012. Tale risultato è in parte dovuto al rallentamento della crescita economica; infatti, riduzioni del prodotto interno lordo fanno crescere l’indice di p. fiscale.

Pressione tributaria

A differenza della p. fiscale, la p. tributaria misura la quota di reddito nazionale assorbita esclusivamente dalle entrate tributarie. Analogamente alla p. fiscale, l’indice di p. tributaria è ottenuto ponendo il gettito tributario quale numeratore e il PIL come denominatore del rapporto. Analisi settoriali possono stimare la p. tributaria sulle imprese, o sulle persone fisiche, rapportando i tributi (➔ tributo) complessivamente pagati al reddito prodotto dalla popolazione di riferimento. L’analisi storica delle diverse componenti del numeratore, inoltre, mostra l’evoluzione delle politiche fiscali adottate (➔ anche politica fiscale). Con riferimento al contesto italiano, si è assistito a una generale prevalenza delle imposte dirette sino alla fine degli anni 1990; il decennio successivo ha registrato un’inversione di tendenza, con la predominanza delle imposte indirette. Dal 2007, tuttavia, è tornato ad avere maggiore consistenza il peso della p. fiscale diretta su famiglie e imprese.

Eccesso di pressione

Con tale locuzione s’individua, nella scienza delle finanze, la perdita di benessere sociale prodotta dall’introduzione di un’imposta distorsiva su di un bene (➔ anche cuneo fiscale). In generale, l’imposta incrementa il prezzo del bene, producendo un effetto reddito; tuttavia, se il bene presenta una domanda elastica, si riduce la quantità scambiata (effetto sostituzione) e l’imposta risulta essere distorsiva (la riduzione del surplus del consumatore è maggiore del gettito fiscale raccolto); se il bene ha domanda rigida, la quantità scambiata rimane la medesima (non si ha effetto sostituzione) e il prelievo risulta essere neutrale. Per evitare l’eccesso di p., il legislatore dovrebbe concentrare la tassazione sui beni a domanda rigida (regola di Ramsey, ➔ Ramsey, Frank Plumpton ), evitando di colpire i beni necessari, poiché, in tal caso, il prelievo sarebbe efficiente, ma anche iniquo.

Vedi anche
dialisi chimica Separazione di soluti in base alla loro diversa velocità di diffusione attraverso membrane caratterizzate da permeabilità selettiva (membrane permselettive). Spesso il termine è usato anche per indicare la separazione di colloidi da cristalloidi (➔ colloidale, stato). Se si hanno due soluti sciolti ... Robert Boyle Fisico e chimico irlandese (Lismore Castle 1627 - Londra 1691). Stabilitosi a Oxford, nel 1655 iniziò, con l'aiuto di R. Hooke, una serie di esperimenti di pneumatica che diedero luogo ai New experiments physico-mechanicall touching the spring of the air and its effects (1660), nei quali veniva descritta ... Ludwig Boltzmann Boltzmann ‹bòlzman›, Ludwig. - Fisico austriaco (Vienna 1844 - Duino 1906), professore a Graz (1869), a Monaco (1891), a Vienna (1895); socio straniero dei Lincei (1896). Boltzmann, Ludwig dette fondamentali contributi, con gran parte dei suoi lavori, alla teoria cinetica dei gas; a lui è dovuto (1872) ... Joseph-Louis Gay-Lussac Gay-Lussac ‹ġè lüsàk›, Joseph-Louis. - Chimico e fisico (Saint Léonard 1778 - Parigi 1850). Primogenito di un procuratore reale del suo paese natale, Gay-Lussac, Joseph-Louis-L. ricevette la sua prima formazione scientifica in un modesto collegio parigino. Dotato di ingegno non comune, nel 1797 fu ammesso ...
Vocabolario
pressióne
pressione pressióne s. f. [dal lat. pressio -onis, der. di pressus, part. pass. di premĕre «premere»]. – 1. a. Genericam., l’atto, l’azione di premere, di esercitare una forza sulla superficie di un corpo materiale, così da determinarne...
vapóre
vapore vapóre s. m. [lat. vapor -ōris «esalazione»]. – 1. a. Lo stato gassoso di una sostanza; più propriam., si parla di vapore quando la temperatura a cui si trova la fase gassosa è inferiore alla temperatura critica (in caso contrario...
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