presto (sost.)
Il deverbale (da ‛ prestare ') vale " prestito ", e figura in Fiore CLXXVII 5, nella locuzione ‛ domandare in p. ', " chiedere in prestito ".
Una chiara definizione del termine si trova nel proemio dell'Ottimo al canto XVII dell'Inferno: " È da sapere che usura è quello che si riceve oltre la sorte prestata. E 'l presto sta in quelle cose che sono in peso, o in numero, o in misura: in peso, siccome in ariento, o simili cose; in numero, siccome in pecunia; in misura, siccome grano, e simiglianti cose ".