presupposto
Ciò che si presuppone o si deve ammettere come precedente ad altro e sua condizione, ciò che è posto a fondamento di un ragionamento, di un’argomentazione, in modo consapevole o inconsapevole. Il termine, che in senso generico è sinonimo di premessa, o di postulato (per es., nell’uso kantiano), assume particolare rilevanza in quegli indirizzi filosofici che assegnano alla filosofia il compito di portare alla luce i p. impliciti, e spesso inconsapevoli, su cui si fondano i ragionamenti, ossia di edificarsi come «sapere privo di p.», dimostrando così la propria superiorità rispetto alle altre scienze. Tale concezione, già riscontrabile nella dottrina platonica della dialettica, è stata svolta in epoca moderna da Descartes, attraverso il dubbio iperbolico, e ha trovato accoglienza soprattutto nell’ambito dell’idealismo postkantiano, segnatamente nella filosofia di Hegel. Questi, criticando il modo di procedere della tradizione metafisica, che cerca di dedurre il finito dall’assoluto (Spinoza), elabora, sulla base della dialettica, una peculiare concezione del sapere filosofico come processo circolare in cui il p. (immediato) viene «posto» (mediato) nel movimento concettuale, che, procedendo per progressive negazioni e sintesi, arricchisce e invera il punto di partenza (così, nella Scienza della logica, 1812-16, l’Essere è il p. da cui scaturisce l’Idea). Nella logica formale e nella filosofia del linguaggio, si chiamano invece presupposizioni le condizioni, che, pur non essendo enunciate in una data asserzione, sono implicitamente ammesse dall’asserzione stessa; per es., nell’asserzione ‘il presidente dell’Italia è in vacanza’ la presupposizione riguarda il fatto che l’Italia sia una repubblica e che esiste qualcuno che ne è presidente. Il concetto di presupposizione, che è a fondamento della teoria delle descrizioni di Russell ed è stato particolarmente studiato da Strawson, spesso ha trovato utilizzazione nelle teorie pragmatiche del significato e nella logica epistemica,la quale studia le motivazioni sulla base delle quali un soggetto può assumere come vera una determinata proposizione.