previsioni meteorologiche
previsióni meteorològiche locuz. sost. f. pl. – Il primo decennio del 21° secolo non è stato testimone di rivoluzioni nelle p. m., ma piuttosto ha visto l’evoluzione e il perfezionamento dell’intero paradigma concettuale sviluppatosi alla fine del secondo millennio. Lo strumento principe dello sviluppo delle previsioni è stato, come già in precedenza, il calcolatore elettronico di grande potenza, che ha permesso l’attuazione di progetti concettuali altrimenti irrealizzabili. La disponibilità sempre crescente di macchine da calcolo di potenza ha fornito le basi per la realizzazione di metodologie, già affermatesi, in forme sempre più dettagliate e complesse. Per via di questo processo evolutivo avvenuto quasi senza discontinuità, durante gli ultimi trenta anni la qualità dell’estensione temporale delle previsioni è cresciuta al ritmo quasi costante di circa un giorno ogni dieci anni. Oggi la qualità di una previsione di quattro giorni è la stessa di quella che si osservava per una previsione di ventiquattro ore negli anni Ottanta del 20° secolo. La p. m. da oltre quarant'anni si attua mediante modelli matematici che descrivono la dinamica dell’atmosfera attraverso il calcolo delle interazioni fisiche tra le varie componenti del fluido. Nei modelli fisico-matematici, perché siano realistici nella descrizione dell’evoluzione temporale dell’atmosfera, devono essere inseriti i dati osservati sull’intero globo, oceani e deserti inclusi. La disponibilità di queste informazioni è venuta sempre più crescendo in questo decennio attraverso i satelliti meteorologici, che effettuano una mappatura continua dell’intera atmosfera terrestre. La maggior quantità e il miglior dettaglio delle informazioni di partenza consentono di descrivere più compiutamente lo stato iniziale che è condizione necessaria perché i modelli siano realistici. La già citata maggiore potenza di calcolo disponibile ha consentito di realizzare modelli sempre più dettagliati e quindi in grado di risolvere porzioni di atmosfera via via più piccole e con una precisione maggiore. Questo processo di aumento del dettaglio delle previsioni, benché apparentemente sembri senza limite, ha messo in luce alcuni limiti concettuali della metodologia. Sin dagli anni Sessanta, agli albori delle p. m. effettuate mediante modelli matematici simulati attraverso i computer, emersero limiti nella prevedibilità, sia spaziali sia temporali. La teoria del cosiddetto caos deterministico ha evidenziato che una previsione deterministica, per es. del tipo «tra 10 giorni tra le ore 12 e le 13 pioverà a Firenze», non è realistica in quanto esistono almeno tre fattori fisici e matematici che la rendono indeterminabile oltre un limite temporale di alcuni giorni. L’imprecisione nella conoscenza dello stato iniziale, l’imprecisione intrinseca del modello fisico-matematico e l’errore nel calcolo della simulazione sono tre fattori imprescindibili che determinano un’inevitabile incertezza nella previsione.
Il perfezionamento del paradigma concettuale. – Lo sviluppo delle previsioni nel primo decennio del 21° sec. ha tenuto conto di questi limiti e ha portato i meteorologi a seguire due strade. La prima è quella tradizionale di impiegare modelli sempre più dettagliati per tempi di previsione sempre più lunghi. La seconda è quella di produrre tante previsioni diverse partendo da stati iniziali che differiscono tra loro per quantità inferiori all’incertezza dell’errore di misurazione. La potenza di calcolo oggi disponibile permette di produrre in tal modo sino a un centinaio circa di p. m. diverse per uno stesso periodo di tempo. L’insieme di queste previsioni (ensemble prediction) viene poi trattato con metodi statistici. L’informazione che se ne trae viene interpretata in modo probabilistico per la stima dei fenomeni meteorologici in coerenza con la teoria del caos deterministico. Parallelamente lo sviluppo dei modelli deterministici ha portato nelle previsioni atmosferiche la previsione della circolazione oceanica. L’atmosfera si evolve anche per effetto dello scambio energetico che essa ha con gli oceani. Se per una previsione sino a due giorni lo stato degli oceani si può considerare piuttosto costante, andando oltre nel tempo, alla variazione dello stato del mare corrisponde una variazione nei reciproci scambi di energia tra atmosfera e oceani. Questo ha portato alla realizzazione di modelli cosiddetti accoppiati. Vengono simulati due modelli contemporaneamente, uno per l’atmosfera e uno per gli oceani: il modello dell’atmosfera passo dopo passo scambia energia con quello oceanico e viceversa. Questa mutua interazione descrive i due sistemi aria e mare con un’accuratezza maggiore di quanto si abbia quando le simulazioni sono prodotte indipendentemente. In questo decennio l’uso simultaneo di modelli accoppiati ed ensemble prediction ha portato avanti le previsioni. La sensibilità alle p. m. in una società sempre più dinamica ha fatto sviluppare in misura molto maggiore a quanto osservato in precedenza il loro valore commerciale. Internet e in generale i media radiotelevisivi e di telefonia cellulare sono diventati un veicolo per le previsioni così importante da determinare attività commerciali di alto valore economico. Talvolta però, allo scopo di attrarre l’attenzione del pubblico, si osserva un’esagerazione nella diffusione di notizie su possibili pericoli che potrebbe indurre gli utenti a non reagire prontamente a un'emergenza a causa dei ripetuti falsi allarmi. In questa direzione i servizi meteorologici nazionali europei (per l’Italia il Servizio meteo dell’Aeronautica militare) hanno realizzato il sistema denominato Meteoalarm che attraverso Internet (www.meteoalarm.eu) diffonde le previsioni ufficiali di condizioni meteorologiche avverse.